24 aprile 2024
Aggiornato 02:00
Polemiche sui dati della FIBA-Cisl

Rapine in banca, in Italia calo del 32,2%

Il Dipartimento della Pubblica Sicurezza: «Tecnicamente non è possibile confronto con altri paesi europei»

ROMA - In riferimento ai dati diffusi dalla Fiba-Cisl sulle rapine in banca, il Dipartimento della pubblica sicurezza sottolinea che in Italia il fenomeno ha subito una graduale costante diminuzione, tanto da far segnare un -32% nel biennio 2008-2009 e soprattutto precisa che i dati del fenomeno Italia non sono tecnicamente comparabili con quelli di altri Paesi europei.

Oggi la Fiba Cisl ha infatti lanciato l'allarme sottolineando che, se pure in flessione, il numero di rapine in banca in Italia rappresenta il 45-50% del totale europeo.

A fronte i questi dati, il dipartimento precisa: «Non è possibile effettuare un confronto con i dati degli altri paesi europei per diversità normative e per le diverse tecniche di rilevazione dei dati». A titolo si esempio - spiega la polizia - in Francia è considerata rapina in banca esclusivamente quella consumata con arma da fuoco e non anche quella consumata con qualsiasi altro strumento di offesa, come machete, taglierino, armi bianche in genere, eccetera, tutti strumenti particolarmente utilizzati invece per la commissione di rapine in Italia.

Inoltre - sottolinea il dipartimento di pubblica sicurezza - in Italia il fenomeno delle rapine in banca sta subendo una graduale, costante flessione «dovuta alla pressante azione investigativa e di controllo del territorio condotta dalle Forze di polizia, nonché alle sempre più sofisticate misure di difesa passiva adottate dagli istituti bancari». Tanto che, «in particolare, per quanto concerne i numeri si precisa che si è passati dalle 3050 rapine del 2007 alle 1732 del 2009, un trend in diminuzione nel biennio 2008/09, del 32,2%».