29 marzo 2024
Aggiornato 13:30
L'appello del Quirinale

Napolitano: concentrarsi sulla manovra

«Confronto non sia condizionato da tensioni politiche, il provvedimento coniughi risanamento e crescita»

ROMA - La manovra economica varata dal governo dovrà trovare un equilibrio tra risanamento dei conti pubblici e crescita economica: lo ha sottolineato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione del suo incontro al Quirinale con una delegazione del Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro per la presentazione del rapporto conclusivo sull'ottava consiliatura del Cnel. «Che ci sia urgenza di bloccare l'aumento del debito pubblico e di avviarne la riduzione - ha osservato il capo dello Stato - è incontestabile: lo è di sicuro in Italia, anche se da noi la situazione si presenta - per aspetti essenziale come lo stato finanziario delle imprese, a cominciare da quelle bancarie, e delle famiglie - ben più solida dei paesi più esposti della zona euro».

CRESCITA ECONOMICA - A giudizio di Napolitano, «il tema che si sta tuttavia imponendo al centro delle preoccupazioni comuni a larga parte della comunità internazionale è - insieme con quello del concreto raggiungimento di adeguati obiettivi di consolidamento dei bilanci pubblici - il tema del contestuale rilancio della crescita economica. I due punti appaiono abbinati in tutte le formulazioni dei più recenti documenti, innanzitutto dell'Unione europea; il secondo non può essere posto trascurando il primo, ma la combinazione risulta controversa e difficile».
«Essa dipende - ha spiegato il capo dello Stato - anche dall'apporto che ad una ripresa europea ancora flebile verrà dato da qualcuna tra le maggiori economie dell'Unione, se non si preoccuperà troppo del rafforzamento delle finanze e della competitività del proprio paese; e dipenderà, una positiva combinazione tra risanamento finanziario e crescita economica, dagli specifici contenuti della manovra di stabilizzazione in paesi come il nostro».
«Dall'equilibrio e dall'equità di tale manovra - ha ammonito Napolitano - potranno discendere effetti importanti in termini di dialogo e coesione sociale. E sono, questi ultimi, aspetti di particolare interesse per il Cnel, in funzione di una prospettiva non solo di breve, ma 'di medio e lungo periodo' come ci ha ricordato il presidente Marzano».

ITER PARLAMENTARE - Napolitano chiede dunque a «tutte le forze politiche e sociali e a tutte le componenti istituzionali di concentrarsi sulla discussione più seria e aperta attorno ai termini della manovra finanziaria ed economica affidata al decreto da convertire in legge entro fine luglio». Questo tema, aggiunge, «non può non dominare l'agenda parlamentare nel breve tempo che separa le Camere dalla pausa estiva». Ciò significa - aggiunge - esprimere nella massima misura possibile il senso di una comune responsabilità nazionale». È necessario esprimere questa comune responsabilità, sottolinea il capo dello Stato, «nell'attuale, grave momento, evitando che il confronto su una materia già tanto ardua, qual è quella dei provvedimenti urgenti per la finanza e l'economia sia negativamente condizionata da tensioni politiche già acute su tutt'altra materia». Il presidente ha fatto queste considerazioni, proposte come «una pacata e meditata esortazione», nel salone degli Specchi del Quirinale dove ha incontrato una delegazione del Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro guidata dal presidente Antonio Marzano per la presentazione del rapporto sull'attività svolta nel quinquiennio 2005-2010.