3 ottobre 2025
Aggiornato 11:30
Sacconi: «L'investimento non è scontato»

Fiom: il referendum è illegittimo

Landini: «Gli operai non vadano a votare. E' un ricatto che viola la Costituzione. Non firmeremo comnunque»

ROMA - «Non facciamo alcuna previsione perché consideriamo quel referendum illegittimo, l'accordo viola la Costituzione e non è libero perché i lavoratori non possono pronunciarsi liberamente perché sono sotto minaccia di licenziamento». Così Maurizio Landini, segretario della Fiom risponde a 'In mezz'ora' a proposito dell'esito del referendum che si terrà martedì prossimo sull'accordo per la Fiat di Pomigliano.

RICATTO - «Noi la consideriamo una forzatura, un ricatto - insiste Landini -, abbiamo invitato le persone ad andare a lavorare quel giorno, non chiediamo ai lavoratori di fare gli eroi ma siccome devono sapere che la Fiom ha deciso che se l'accordo rimane così noi non lo firmiamo. Per noi il voto di quel referendum quindi non ha valore».

SACCONI - Il ministro del Welfare Maurizio Sacconi ospite a In mezz'ora, a 48 ore dal voto per il referendum sull'accordo per la Fiat di Pomigliano insieme a Maurizio Landini, segretario della Fiom lancia un avvertimento sul fatto che gli investimenti della Fiat in quell'area non sono ancora scontati e invece sono fondamentali per quell'area del Mezzogiorno.
Messo a confronto con Landini sull'esito del referendum Sacconi osserva che «la sua è una risposta poco sindacale, la Fiom si atteggia a formazione politica», quindi a proposito «dei ricatti di cui la Fiom parla vorrei usare le parole di Eugenio Scalfari di oggi: 'non si tratta di ricatti ma di dati di fatto e con i dati di fatto non si può polemizzare'. L'importanza del risultato referendum - aggiunge Sacconi - è legata alla decisione della Fiat, che non è affatto scontata, e dovremmo convenire con la preoccupazione per gli investimenti a Pomigliano da parte del gruppo Fiat e riconoscere che nel Mezzogiorno può diventare una piattaforma produttiva».