19 aprile 2024
Aggiornato 23:00
Vertice G20

I Ministri delle Finanze in Corea

Far accelerare la ripresan economica. Sullo sfondo del summit i i timori per la tenuta dell'Eurozona

BUSAN - Far accelerare la ripresa economica internazionale. E' questo l'imperativo dei ministri finanziari e dei governatori delle banche centrali del G20, che raggruppa i principali Paesi industriali ed emergenti del pianeta, alla vigilia del vertice che li riunirà venerdì e sabato al Westin Chosun Hotel della città portuale di Busan, in Corea del Sud. L'obiettivo del summit - al quale l'Italia sarà rappresentata dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti e dal Governatore di Bankitalia Mario Draghi - si confronta con le perduranti preoccupazioni sulle finanze pubbliche della zona euro e che dovrà dunque essere corredato da un segnale di fiducia dopo gli scossoni registrati sul mercato dall'ultimo vertice dello scorso mese di aprile a Washington.

«L'economia mondiale è in un posto molto migliore», ha detto ai giornalisti nei giorni scorsi il segretario al Tesoro statunitense Tim Geithner spiegando che «la cosa più importante è assicurarsi che tutti capiscano che continueremo a lavorare insieme per essere certi che stiamo rafforzando la ripresa».
Ma mentre questo linguaggio «positivo» è stato ripetuto in molte capitali mondiali questa settimana, i ministri finanziari del G-20 - rileva il Financial Times - si trovano dinanzi a un dilemma «allarmante»: mentre infatti un'azione troppo debole nell'affrontare il nodo dei debiti pubblici eccessivi e in crescita potrebbe dare sfociare in una seconda crisi finanziaria, la ripresa globale potrebbe anche essere danneggiata dai tagli coordinati alla spesa pubblica e dagli incrementi di tasse mirati a ridurre i deficit nazionali.

Il ministro delle Finanze francese sintetizza così il dilemma: «Come possiamo da un lato perseguire il necessario risanamento dei conti pubblici - vale a dire il consolidamento dei bilanci o la riduzione dei deficit - e dall'altro sostenere la crescita economica? Questa è tutta la difficoltà di questo esercizio».
Un esercizio peraltro dove stanno emergendo tra i Venti delle differenze di approccio, con Germania e Canada, ad esempio, che sostengono che la politica di sostegno alla crescita ha raggiunto un limite. Mentre dall'altro fronte Francia e Stati Uniti sono preoccupate dalla fragilità della ripresa sostenendo che un abbandono troppo rapido delle politiche di stimolo sarebbe controproducente.