6 maggio 2024
Aggiornato 10:00
Stasera via libera governo

Manovra, Cgil e Regioni all'attacco

Il sindacato di Epifani: «Pagano solo i lavoratori». Cauto ok da Confindustria, Cisl e Uil

ROMA - Arriverà in serata il via libera del governo alla manovra economica, contestata duramente dalla Cgil e dalle Regioni. Negli incontri a palazzo Chigi con gli enti locali e le parti sociali, sono stati confermati i contenuti principali del provvedimento: dal blocco dei contratti per il pubblico impiego alla riduzione delle finestre pensionistiche, dalla sanatoria immobiliare ai tagli per Regioni, Province e Comuni. Misure che, in nome dei sacrifici in tutta Europa, hanno ricevuto un prudente ma sostanziale appoggio da parte di Confindustria, Cisl, Uil e le associazioni di artigiani e commercianti. Critiche sono invece piovute dalle Regioni, che protestano per i tagli alle risorse, e dalla Cgil, secondo cui a pagare sono soltanto i lavoratori.

EPIFANI - La manovra - ha attaccato il leader di Corso Italia, Guglielmo Epifani - contiene «misure di iniquità sociale» e «si chiedono sacrifici sempre ai lavoratori, quelli pubblici più degli altri ma anche quelli privati». Per questo «va cambiata in Parlamento», ha aggiunto seccamente Epifani, che in maniera inconsueta si è presentato in sala stampa da solo, senza i segretari di Cisl e Uil.

ERRANI - Anche i governi locali non condividono l'intervento drastico sui loro bilanci: la sforbiciata alle autonomie locali sarà di 13,2 miliardi nel biennio 2011-2012 e per il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, sulle amministrazioni regionali i tagli «potrebbero essere anche più di 10 miliardi». La richiesta delle Regioni all'esecutivo è quindi un «impegno concreto affinchè i carichi finanziari siano distribuiti in modo equilibrato su tutti i livelli istituzionali».

CONFINDUSTRIA - Un via libera condizionato è arrivato invece da Emma Marcegaglia, perchè Confindustria attende di vedere misure «serie e strutturali» e «tagli veri e credibili» ai costi della politica. Cauto ma non critico il leader della Cisl, Raffaele Bonanni: «Ai tagli devono corrispondere sacrifici da parte di chi ha di più, solo così la manovra sarà accettata dai cittadini». Sulla stessa linea Luigi Angeletti (Uil), secondo cui «è necessario che siano definiti con chiarezza i tagli ai costi della politica e di funzionamento della pubblica amministrazione».