19 aprile 2024
Aggiornato 20:30
Crisi economica

Redditi delle famiglie italiane mai cosi male dagli anni '90

Lo rileva l'Istat: -2,8% nel IV trimestre 2009. Sindacati: «Subito la riforma del fisco»

ROMA - Nell'ultimo trimestre del 2009 il reddito disponibile delle famiglie in valori correnti è diminuito del 2,8% rispetto allo stesso periodo del 2008, mentre la spesa delle famiglie si è ridotta dell'1,9%. Lo rileva l'Istat sottolineando che si tratta della riduzione più significativa dall'inizio delle serie storiche negli anni Novanta. Il potere di acquisto delle famiglie (cioè il reddito disponibile delle famiglie in termini reali) è diminuito dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e del 2,6% rispetto a quello corrispondente.

Nel quarto trimestre del 2009 la propensione al risparmio delle famiglie (definita dal rapporto tra il risparmio lordo delle famiglie e il loro reddito disponibile) è stata pari al 14% come nel trimestre precedente. La riduzione rispetto al corrispondente periodo del 2008 è stata pari a 0,7 punti percentuali. Nel quarto trimestre 2009, spiega l'Istat, il reddito disponibile delle famiglie è diminuito dello 0,2% in valori correnti rispetto al trimestre precedente mentre la spesa delle famiglie per consumi finali si è ridotta dello 0,1%.

CGIL - Immediata la reazione dei sindacati all'ennesimo indicatore sul deterioramento della capacità di spesa per far fronte al quale chiedono una urgente riforma del fisco. «Non è più il tempo di attendere - afferma il segretario confederale della Cgil, Agostino Megale - il Governo deve convocare subito un tavolo che porti a una riforma fiscale che premi i lavoratori dipendenti e i pensionati, ovvero quella parte del paese sempre più povera». Secondo il dirigente sindacale «serve un fisco giusto per sostenere i redditi da lavoro dipendente e da pensione e per far ripartire la domanda interna, altrimenti l'Italia».

UIL - «Per sostenere i redditi delle famiglie - sostiene il segretario confederale dell'Ugl, Paolo Varesi - è sempre più urgente una riforma strutturale del sistema fiscale». Sulla stessa posizione il segretario confederale della Uil, Domenico Proietti per il quale «i dati Istat sull'andamento negativo del reddito disponibile delle famiglie italiane confermano la necessità di intervenire subito attraverso la leva fiscale».

CISL - «Bisogna tornare alla politica dei redditi - osserva il segretario confederale della Cisl, Maurizio Petriccioli - la progressiva perdita del potere di acquisto delle retribuzioni e delle pensioni, evidenziata anche dai dati Istat, rappresenta un'emergenza sociale che occorre affrontare tempestivamente per evitare più gravi ricadute sulla domanda interna e sulla crescita del nostro Paese».

BRUNETTA - Per il ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, infine, «i dati sul reddito e il risparmio delle famiglie e sui profitti delle società non finanziarie pubblicati oggi dall'Istat sono coerenti con il quadro di tenuta delle condizioni di vita degli italiani e, in particolar modo, dei lavoratori e dei pensionati già più volte sottolineato».