19 aprile 2024
Aggiornato 03:00
Pasqua “in bianco” per la montagna italiana

Meno turisti in montagna nella Pasqua 2010

Il maltempo ha influenzato negativamente le prenotazioni ed il fatturato

ROMA - Pasqua «in bianco» per la montagna italiana: il maltempo ha influenzato negativamente le prenotazioni ed il fatturato. Delusione per chi si aspettava una chiusura «col botto» della stagione invernale: hanno resistito solo le località che hanno offerto shopping, benessere, manifestazioni e promozioni speciali. Pasqua è stata caratterizzata da un decremento del -3,6% delle presenze e da un fatturato di 352 milioni di Euro, pari ad un -4,7% per il complessivo comparto turistico della montagna italiana.

Il tempo ha inciso negativamente sulle attese: le buone previsioni pre-pasquali si sono scontrate con il maltempo, che ha spinto gli italiani a trascorrere la Pasqua a casa. Ci si aspettava di più; sia perché quest’anno la Pasqua è venuta in anticipo rispetto allo scorso anno, sia perché ben il 93% degli impianti ed il 96,5% delle piste erano funzionanti. Purtroppo tutto l’arco alpino è stato colpito dal maltempo, e gli italiani appassionati di sci hanno potuto godere, solo in parte, delle piste ancora innevate.

Solo le destinazioni che da sempre offrono anche altre opzioni – shopping e benessere in primis – hanno ottenuto buone performances. Aiutano anche le manifestazioni – come a Cortina d’Ampezzo i mondiali di curling, che però non hanno permesso alla regina delle Dolomiti di ottenere il tutto esaurito – e le promozioni - ad esempio a Gressoney l’offerta dei pacchetti con skipass gratis.

I dati a consuntivo parlano di un decremento delle presenze pari al -3,6% e di una rispettiva diminuzione del fatturato complessivo dell’economia turistica Pasquale, per le destinazioni montane, del -4,7% a livello nazionale, per complessivi 352 milioni di Euro, di cui 216 milioni per il settore dell’ospitalità, 111 milioni per l’indotto ristorativo e commerciale e 25 milioni per la sola pratica sciistica.

All’interno di queste previsioni – confermate dall’elaborazione di Skipass Panorama Turismo – si notano molte diversità. L’economia turistica delle 28 destinazioni montane sottoposte a monitoraggio indica infatti situazioni di netta divergenza tra le varie Regioni e, all’interno di esse, tra le destinazioni.

Unica regione con dati positivi è la Valle d’Aosta, che segna un +3,5% di presenze ed un incremento di fatturato pari al +1,8%, con buone performances per Gressoney e Courmayeur. Nelle altre Regioni, bene solo Corvara, Madonna di Campiglio e Sella Nevea, oltre ad alcune destinazioni del centro-sud Italia come Roccaraso, il Terminillo e l’area dell’Etna. In netta difficoltà alcune località, tra cui Aprica, S. Martino di Castrozza, Arabba, Alleghe e Piancavallo.

Le principali destinazioni montane della Valle d’Aosta, vale a dire Gressoney, Courmayeur, Breuil/Cervinia, segnano indicatori tra loro lineari, con sostanziale stabilità per Cervinia e crescita per Gressoney ed in particolar modo per Courmayeur, con indici di incremento delle presenze pari al 5,5% e del fatturato complessivo dell’economia turistica del 4,2%.
Valle d’Aosta presenze + 3,5%
fatturato economia turistica + 1,8%

Sostanziale stabilità invece nelle destinazioni montane del Piemonte: Sestriere, Bardonecchia e Limone Piemonte manifestano una situazione comune di sostanziale stabilità: un po’ meglio per Sestriere, leggermente in calo Bardonecchia le cui presenze diminuiscono di una quota pari allo 0,5%, mentre il fatturato complessivo dell’economia turistica della destinazione si riduce dello 0,8%.
Piemonte presenze - 0,2%
fatturato economia turistica - 0,5%

Peggiora la situazione in Lombardia, dove solo Bormio mantiene la propria quota di mercato rispetto alla Pasqua dello scorso anno, mentre sia Livigno che Aprica segnano indicatori negativi, con decrementi per quest’ultima località pari all’8% sia delle presenze che del fatturato complessivo.
Lombardia presenze - 6,2%
fatturato economia turistica - 6,5%

Non migliora di molto il consuntivo del Trentino, dove solo Madonna di Campiglio ha visto migliorare le proprie performances ma in maniera molto lieve, mentre sia Canazei che S. Martino di Castrozza – e quest’ultimo in particolare – segnano diminuzioni di presenze superiori ai 4 punti percentuali, mentre il fatturato complessivo dell’economia turistica cala anch’esso, nelle due destinazioni, di un ulteriore punto %.
Trentino presenze - 3,5%
fatturato economia turistica - 4,6%

Sostanzialmente stabile la situazione a consuntivo in Alto Adige; stabilità data da un leggero incremento in quanto a presenze e fatturato complessivo dell’economia turistica per Corvara (indici pari al +1% e +0,8%), stabilità per Ortisei e leggero decremento per Brunico, dove le presenze sono calate dell’1,7% ed il fatturato dell’1,9%.
Alto Adige presenze - 0,4%
fatturato economia turistica - 0,7%

Performances peggiori, invece, per il vicino Veneto, dove anche Cortina d’Ampezzo non riesce ad ottenere il tutto esaurito e segna decrementi pari al -3% delle presenze ed al -5,5% del fatturato; maggiori le quote di decremento di presenze e di fatturato complessivo dell’economia turistica di Arabba ed Alleghe, che insieme segnano un -5,2% in presenze ed un -7,7% di fatturato.
Veneto presenze - 4,2%
fatturato economia turistica - 6,6%

Le principali destinazioni montane del Friuli Venezia Giulia segnano anch’esse percentuali in diminuzione, ma con indici minori rispetto al vicino Veneto. Sella Nevea migliora leggermente le performances rispetto allo scorso anno, senza riuscire però a recuperare i decrementi di Tarvisio, che non riesce a confermare i dati di presenze e fatturato dello scorso anno, né tanto meno la quota di decremento di presenze (-6%) e di fatturato complessivo dell’economia turistica (-8,2%) di Piancavallo.
Friuli Venezia Giulia presenze - 3,4%
fatturato economia turistica - 4,7%

Per quanto riguarda le altre destinazioni montane italiane di maggior rilievo, la quasi totalità degli impianti di risalita attivi e delle piste aperte hanno permesso ad alcune località di migliorare le proprie performances, come ad esempio a Roccaraso (Abruzzo), l’area dell’Etna (Sicilia) ed il Terminillo (Lazio); in queste destinazioni l’incremento di presenze varia dallo 0,6% al 3,2%, con indici di incremento del fatturato complessivo dell’economia turistica variabile tra lo 0,5% ed il 3,0%. Altre località, invece, hanno segnato stabilità, come Corno alle Scale e Sestola (Emilia Romagna) e Campitello Matese (Molise), mentre l’Abetone in Toscana ha chiuso le festività Pasquali con indicatori negativi (-4% di presenze e fatturato).