19 aprile 2024
Aggiornato 20:00
Promosso il Governo italiano

Per il Fmi l'Italia ha reagito in maniera giusta alla crisi

«La ripresa del paese resta modesta e fragile. Mantenere il rigore e varare riforme». Tremonti: «Concordo pienamente»

ROMA - Il Fondo Monetario Internazionale promuove il Governo italiano, perché con le sue politiche ha dato «la giusta risposta alla crisi» resistendo alle pressioni per ampie misure di stimolo della spesa pubblica, contenendo così il deficit pubblico e varando misure tempestive per stendere una rete di sicurezza sul sistema finanziario. Ma la ripresa per il Paese resta «modesta e fragile» e ora più che mai è necessario intraprendere quelle riforme strutturali che rilanciando la crescita, potranno assicurare il risanamento dei conti e lo sviluppo.

«Ripresa modesta» - Il giudizio è contenuto nel documento finale scaturito dalla missione annuale degli ispettori di Washington in Italia , presentato dalla squadra degli ispettori Fmi guidati da Adam Bennett, alla presenza del ministro dell'Economia Giulio Tremonti e dei vertici del ministero di Via XX settembre. Nel rapporto si sottolinea che una ripresa «modesta e fragile» basata sulla domanda esterna è in atto ma che sarà «essenziale» mantenere la disciplina sui conti pubblici, «ridurre il fardello del debito pubblico e attuare le riforme strutturali mirate ad aumentare il potenziale di crescita dell'economia italiana».

D'accordo il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti secondo il quale il governo italiano «condivide totalmente» l'analisi del Fondo monetario internazionale sull'impatto della crisi sull'economia italiana e accoglie la sfida che lancia il Fondo sulle riforme strutturali. «Noi condividiamo totalmente l'analisi fatta sull'impatto della crisi sull'economia italiana - ha detto il ministro - apprezziamo alcune valutazioni positive su come il governo ha gestito la crisi e accogliamo la sfida sulle riforme strutturali. Chiediamo al Fondo monetario un contributo di consulenza per i nostri programmi».

Entrate fiscali in calo nel 2010 - Secondo l'istituzione di Washington il deficit pubblico italiano per l'anno in corso dovrebbe presentarsi in termini «largamente simili» al risultato del 2009 quando ha toccò il 5,25% del Pil soprattutto a causa di fattori ciclici. Nel 2010 le entrate fiscali dovrebbero probabilmente calare, come riflesso della natura temporanea di alcuni ampi capitoli d'entrata registrati nel 2009. Le spese in conto capitale dovrebbero anch'esse calare mentre il dispiegarsi delle misure di stimolo introdotte nel 2009 dovrebbe essere parzialmente compensato da modesti incrementi nei trasferimenti alle famiglie, ai salari pubblici e spesa sanitaria.