Prodi: la paura mette la democrazia a rischio
Duro il giudizio dell'ex premier: «Pensare solo nel breve perdiodo è un suicidio»
FIRENZE - «A Bruxelles è impossibile far prevalere una politica di lungo periodo». È il giudizio di Romano Prodi, che ha tenuto una conferenza all'istituto Stensen di Firenze. Secondo Prodi «se la democrazia continua a pensare solo nel breve periodo è un suicidio». L'assenza di una politica unitaria, secondo l'ex presidente della Commissione Ue, è dovuta a vari fattori: «Ad alimentare la paura vi è l'immigrazione, ad esempio. È una paura quotidiana che spaventa l'uomo politico, perchè incide forse ancor più del terrorismo nella vita quotidiana della gente».
Inoltre, continua Prodi, «una democrazia più diventa ricca, più gli interessi si frammentano e più i diritti di veto nella società democratica si moltiplicano, e allora ogni politico non tiene più conto dell'interesse generale». «Questo - conclude Prodi - vale non tanto per la Grecia, che incide soltanto sul 2% della ricchezza europea, e che possiamo considerare un peccatore piccolo, quanto per i peccatori grossi come Germania e Francia».
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