28 agosto 2025
Aggiornato 00:00
La Cia lancia di nuovo l'allarme

I costi produttivi e gli oneri sociali soffocano le imprese agricole

Triplicati in dieci anni. Migliaia di agricoltori rischiano di abbandonare

ROMA - I costi delle imprese agricole sempre più alle stelle. Tra mezzi di produzione (concimi. mangimi, sementi, antiparassitari, gasolio), oneri contributivi e burocratici, siamo in presenza di un peso insostenibile. Dal 2000 ad oggi, si è assistito a rincari considerevoli. Per alcuni prodotti i prezzi pagati dall’agricoltore sono praticamente triplicati. Tra questi, soprattutto la «voce» energia ha inciso in modo grave sulla gestione aziendale. Una situazione allarmante che, sommata alla caduta libera delle quotazioni sui campi, diventa esplosiva e rischia di trascinare nel baratro migliaia di aziende che non riescono più a stare sul mercato.

Il campanello d’allarme è il crollo dei redditi, che nel 2009 sono stati tagliati di oltre un quarto (meno 25,3 per cento). La denuncia viene dalla Cia-Confederazione italiana agricoltori che rinnova la sua vibrante richiesta affinché vengano prese misure, a cominciare dall’»accisa zero» per il gasolio e alla proroga della fiscalizzazione degli oneri sociali, in scadenza il prossimo 31 luglio, per dare reali sostegni agli agricoltori in grave difficoltà.

D’altra parte, i dati parlano da soli. Nello scorso mese di gennaio -come conferma anche l’Ismea- il fattore costi produttivi ha segnato una nuova crescita: più 2,8 per cento rispetto a dicembre 2009. Un aumento -rileva la Cia- sul quale ha influito pesantemente il rincaro dei prezzi dei concimi (più 12 per cento). A seguire quello del materiale vario (più 5,6 per cento), degli animali da allevamento (più 5,5 per cento), dei prodotti energetici (più 4,4 per cento) e dei mangimi (più 1,3 per cento). Incrementi, anche se più contenuti, si sono registrati per gli antiparassitari (più 0,9 per cento) e le sementi (più 0,7 per cento).

Aumenti significativi si riscontrano anche nei confronti dello stesso periodo dello scorso anno: animali di allevamento (più 16,1 per cento), lubrificanti (più 10 per cento), assicurazione (più 6,5 per cento), materiale vario (più 3,6 per cento), carburanti (più 3,2 per cento), mangimi (più 2,8 per cento), antiparassitari (più 2,8 per cento).
Oggi i costi produttivi -avverte la Cia- incidono nella gestione aziendale agricola, in media, tra il 60 e l’85 per cento per cento. Solo nello scorso anno l’incremento, secondo le ultime stime, è stato tra il 9 e l’11 per cento rispetto al 2008.

Non solo. A questi aumenti, che negli ultimi anni hanno frenato l’attività imprenditoriale con un crescendo impressionate, si sono aggiunti -nota la Cia- anche gli oneri previdenziali (in poco meno di due anni sono cresciuti del 26 per cento) e quelli di carattere burocratico. Oneri pesanti che si traducono in forte ostacolo alla crescita economica delle imprese, con incidenza negativa notevole sull’occupazione e la competitività.