Banca del Mezzogiorno, Sarmi: è un buon progetto
L’Ad di Poste: «da noi contributo ad attuazione»
MILANO - L'amministratore delegato di Poste Italiane, Massimo Sarmi, ritiene che quello della Banca del Mezzogiorno sia «un buon progetto» e che Poste Italiane potranno dare un contributo di rilievo alla sua attuazione. Non fosse altro che per la struttura di Poste che si presta già, per come è congegnata, a 'diffondere' il brand del nuovo istituto.
Massimo Sarmi, che siede nel comitato promotore della banca, spiega che «già oggi, come funzionalità degli uffici postali, abbiamo adottato sportelli dedicati. Cioè in un ufficio che offre servizi alle aziende si può destinare una parte anche per finalità diverse da quella propria aziendale». E infatti «nella maggior parte degli uffici postali dove sono presenti aziende che insistono sul Mezzogiorno c'è una parte loro dedicata».
Sarmi insomma sta già pensando a come realizzare praticamente il progetto e mette in evidenza l'analogia con la funzionalità di Poste a partire «dalla conoscenza del cliente a livello territoriale e poi, ad esempio nel caso di un mutuo, all'esame di merito in back office». Questo inoltre garantisce anche uno stesso criterio di valutazione delle richieste di credito». Più in generale Sarmi ritiene che «le aziende forniscono valore aggiunto quando riescono ad integrare le loro reti. E' un fatto di modernità ma è anche una necessità per il futuro».
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