Napolitano rilancia il sud, ma tutta l’Italia è in crisi di identità
Piccola e grande corruzione, inquinamento, degrado ambientale, criminalità organizzata: non è solo il meridione ad avere bisogno di interventi
Per carità oggi non leggete le pagine 18 e 19 del Corriere della Sera. Dovete evitare di farlo soprattutto se siete molto sensibili e inclini allo sconforto.
Le pagine 18 e 19 del Corriere della Sera riportano alcuni fatti di cronaca che, messi in successione, fanno cadere le braccia. Avvenimenti davanti ai quali una volta i nostri genitori esclamavano »Mamma mia, non c’è più religione».
Per non lasciarvi nel dubbio questi accadimenti ve li sintetizziamo.
La pagina 18 apre con un articolo dedicato a una quindicina di commessi della Camera dei Deputati accusati di truffa perché avrebbero clonato il loro badge di riconoscimento per apparire in servizio mentre invece se ne stavano comodamente a casa o a fare lo shopping a via del Corso.
Per inquadrare bene lo spessore di questa notizia vale la pena di aggiungere qualche elemento correlato riguardo i commessi della Camera: dopo alcuni anni di anzianità possono arrivare a guadagnare oltre ottomila euro al mese. Senza contare alcuni benefit, tipo un circolo sportivo suntuoso situato sul Tevere al confine con i Parioli. Va da se che essere assunti come commessi alla Camera dove svolgere un lavoro che non si può certo definire usurante è come vincere la lotteria. Ma basta la vincita alla lotteria tenere lontani certi individui dal commettere qualche imbroglio? Evidentemente no.
La pagina 18 chiude poi con i risultati di una inchiesta condotta dalla magistratura di Piacenza che avrebbe accertato falsi inserimenti di pensionati negli elenchi di due grandi sigle sindacali per gonfiare il numero degli iscritti. Quindi, dopo le accuse di Vittorio Feltri a Renata Polverini sull’ effettiva consistenza del sindacato di cui è leader, ora sulla graticola dei tesseramenti gonfiati finiscono anche la Cgil e la Cisl piacentina. Inoltre la Procura sta indagando anche su alcuni conti sospetti di sindacalisti ai quali sarebbero andati quattrini in cambio di soffiate per evitare controlli nei cantieri.
A pagina 19 del Corriere troviamo l’ennesima tragedia del territorio che ad Agrigento è costata la vita a due bambine sepolte sotto le macerie di una palazzina crollata per fatiscenza.
Il vescovo di Agrigento, per protesta, ha deciso di astenersi dal celebrare i funerali delle due bambine. Insomma il vescovo non ci sta a mettere il sigillo ad un dolore del giorno dopo che in Italia troppo spesso finisce per coprire i misfatti di chi doveva intervenire il giorno prima e non lo ha fatto.
Infine due «notiziole» che fanno ormai parte del panorama italiano e di un modo sempre più ricorrente e particolare di «comunicare».
La prima riguarda l’ennesima intimidazione della criminalità Calabra che, dopo la bomba davanti al Tribunale di Reggio, ora è passata ad «avvertire», con una lettera corredata da un proiettile di fucile calibro 12, Giuseppe Lombardo, pubblico ministero della Direzione antimafia tra più esposti nella lotta alla ‘ndrangheta;
La seconda «notiziola» riguarda il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, anche lui «avvertito», con un proiettile calibro 9 contenuto in una busta, da chi è contrario alla costruzione della linea ad Alta Velocità che dovrebbe unire il capoluogo torinese a Lione.
E’ sottointeso che questo spaccato dell’Italia in preda a storie di ordinaria follia arriva nelle pagine interne del quotidiano milanese dopo che nelle prime pagine campeggia la storia di ordinario squallore del sindaco di Bologna, Flavio Del Bono, costretto alle dimissioni dalle confessioni della sua ex amante e segretaria. Farsi pagare dai contribuenti la scappatella con l’amica deve dare un brivido che, a chi non presenta note spese taroccate, è del tutto sconosciuto.
Infine, sempre per continuare a guardare nel cortile di casa, ecco i quattordici giorni di seguito in cui le colonnine che registrano l’inquinamento milanese segnalano che è stato superato il livello di guardia. Sempre sul Corriere, il sindaco Letizia Moratti, replica in una lettera aperta al direttore che l’anno scorso è andata anche peggio: i giorni di super inquinamento a gennaio furono addirittura venti. Poi la Moratti elenca una lunga serie di interventi messi in atto della sua giunta per rendere Milano meno inquinata. Risultato, dice Letizia Moratti, le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera sono diminuite del 4,3. Anche i polmoni dei leghisti hanno ritenuto insufficiente quel 4,3 di riduzione dei fumi conquistato dalla Moratti ed hanno chiesto un mese di targhe alterne.
Naturalmente questa antologia della depressione tricolore non è monopolio solo della Corriere della Sera. E’ condivisa con tutti coloro che svolgono il meritorio compito di informarci sullo stato delle cose.
Inoltre, per non infierire abbiamo evitato di soffermarci sull’ennesima sconfitta politica di D’Alema. Lo stratega massimo del Pd questa volta ha fatto del male anche a Casini, costretto a passare da due a tre forni.
Abbiamo inoltre taciuto su Brunetta e le sue ricette «nouvelle cuisine » per i giovani
Eppoi, se proprio ci si vuole consolare con un po’ di comicità, c’è sempre Bertolaso che appena mette piede ad Haiti dichiara la guerra agli Stati Uniti.
Cosa c’è da aggiungere? Speriamo che oggi vada meglio di ieri.
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