19 aprile 2024
Aggiornato 07:00
Fp Cgil ai parlamentari

Sanità, no al pensionamento dei medici a 70 anni

«Preclusa la possibilità di carriera a decine di migliaia di dirigenti medici professionali»

ROMA - «Lanciamo un appello ai parlamentari per la soppressione dell'articolo 23 del Ddl sul lavoro 1141 in discussione alla Camera, con il quale i dirigenti medici della sanità pubblica potranno rimanere in servizio fino all'eta' di 70 anni. E' una norma iniqua che consentirà di rimanere in servizio in primo luogo a chi ha responsabilità apicali, precludendo la possibilità di carriera a decine di migliaia di dirigenti medici professionali». Lo dichiara Massimo Cozza, segretario nazionale FP CGIL Medici.

«Ancora più odiosa - prosegue - è per gli oltre 10.000 medici precari che vedranno allontanarsi sempre di più ogni legittima speranza di stabilizzazione. Peraltro non viene espressamente soppressa la norma di Brunetta sulla rottamazione arbitraria da parte delle aziende nei confronti dei medici senza incarichi di struttura complessa e con 40 anni di contributi compresi i riscatti, cioè anche a 59 anni. Da un lato il medico potrebbe avanzare l'istanza di rimanere in servizio fino a 70 anni, ma senza incarico di struttura complessa l'azienda potrebbe utilizzare la vigente norma sulla rottamazione. Un vero pasticcio giuridico».

«La nostra proposta - spiega Cozza - è semplice: si elimini il pensionamento a 70 anni, si abroghi in modo chiaro la rottamazione per tutti, e si lasci invece decidere ai medici - e non alle aziende come avviene attualmente - la possibilità di prolungare l'attivita' lavorativa di un biennio al compimento dei 65 anni di età.

Chiediamo pertanto al Parlamento di cambiare la norma e al Governo di non porre la fiducia sul provvedimento, a tutela della professionalità di decine di migliaia di medici».