28 agosto 2025
Aggiornato 05:30
Le polemiche sui prezzi

Carburanti: aumenti inferiori a quotazioni internazionali

E' quanto sostiene Luca Squeri, presidente nazionale della FIGISC

ROMA - I prezzi dei carburanti sono aumentati meno delle quotazioni internazionali e le polemiche «sono pretestuose e fuorvianti». E' quanto sostiene Luca Squeri, presidente nazionale della FIGISC, l'organizzazione che associa i Gestori degli impianti di distribuzione carburanti di Confcommercio.

«Sull'andamento dei prezzi - che stanno aumentando dal 15 dicembre scorso - c'è da dire che questo non solamente è assolutamente in linea con le variazioni dei mercati internazionali» precisa Squeri «ma addirittura che, per ora, non riflette neppure al 100 % quegli aumenti». Mediamente, spiega, alla pompa i prezzi sono aumentati di 0,051 euro/litro per la benzina (da 1,292 il 15 dicembre a 1,343 oggi) e di 0,052 per il gasolio (da 1,137 a 1,189), mentre la quotazione internazionale dei prodotti lavorati è aumentato di 0,073 euro/litro per la benzina e di 0,068 per il gasolio, circa 2 eurocent in più, che non sono stati ancora riversati sul prezzo al consumatore.

Nel contempo, il greggio è lievitato del 16,45%, passando da 49,05 a 57,12 euro /barile (in dollari da 70,07 a 81,97), complice anche un deprezzamento del cambio, passato da 1,4511 a 1,4350 dollari per euro. «Di ingiustificato, dunque, non c'è nulla, se non le solite precipitose alzate di scudi» aggiunge «la continua diffusione di allarmismi infondati su questo settore non tutela il consumatore, ma, consapevolmente o meno, fa il gioco di nuovi e più forti interessi economici che intendono fagocitare questo mercato. E chi diffonde questo tipo di notizie - peraltro godendo, per l'esercizio della sua funzione, di contributi pubblici - dovrebbe urlare di meno e motivare «scientificamente» quello che sostiene».