Le famiglie più attente a pianificare il bilancio
E' quanto delinea la ricerca «Educare alla pianificazione finanziaria» condotta dalla Fondazione Censis per il Consorzio PattiChiari
ROMA - Italiani sempre più attenti alla pianificazione del bilancio familiare. La tendenza alla pianificazione è più marcata nelle coppie con figli e rimane prevalente la scelta di investimenti in immobili e contanti. E' quanto delinea la ricerca «Educare alla pianificazione finanziaria» condotta dalla Fondazione Censis per il Consorzio PattiChiari.
Controllare, monitorare e guidare il proprio bilancio familiare sta diventando parte fondamentale di una cultura finanziaria cresciuta nel tempo; basti pensare che se in passato la pianificazione finanziaria era adottata dal 38,3% degli italiani, oggi questa percentuale sale ben al 63,6% della popolazione; una necessità avvertita soprattutto dalle coppie con più figli, che, oltre ad adottare comportamenti attivi (39,3% del campione, a fronte del 26,9% del passato) capaci di alleviare o contrastare le conseguenze negative della crisi, di fronte ad una congiuntura economica sfavorevole hanno abbandonato l'atteggiamento passivo del «non fare nulla» (dal 35,1% del passato al 6,2% degli intervistati di oggi). Dal punto di vista della distribuzione territoriale del fenomeno, le famiglie più attente alla pianificazione del proprio bilancio sono quelle residenti nelle regioni del Centro Italia (45,2%) e in quelle del Sud e Isole (42,5%). I risultati della ricerca rivelano inoltre che, in presenza di una crisi economica, il 48,2% ritiene utile per affrontarla, poter aumentare le proprie competenze finanziarie. La variabile di genere segnala una maggiore predisposizione delle donne (45,6%, a fronte del 39,3% degli uomini) nella pianificazione del bilancio famigliare, un atteggiamento nella gestione delle risorse e nella pianificazione che conferma il ruolo di «manager familiare» ricoperto dalla figura femminile. La variabile territoriale evidenzia invece come il bisogno di pianificazione prevalga soprattutto nelle regioni del Nord Ovest (25,8%), mentre al Nord Est (45,2%) e al Sud (43,5%) si preferisca ridurre i consumi.
Dall'analisi dei dati e dal quadro generale che da essi scaturisce, è possibile evidenziare che, in momenti di difficoltà congiunturali, il 39,5% delle famiglie adotta comportamenti pro-attivi, che denotano una capacità di reazione ed una volontà di pianificare in modo constante e strutturato le proprie risorse finanziarie, Il profilo socio-economico delle persone che pianificano costantemente il proprio bilancio familiare corrisponde ad una fascia di reddito medio-alta (il 50% di chi dichiara tra i 2mila e i 4mila euro netti al mese) e con un elevato grado di istruzione (il 55,7% di chi possiede una laurea ricorre alla pianificazione del bilancio familiare). Ad essere persuasi di non avere bisogno di nulla e di sapere già tutto ciò che serve sono soprattutto le persone con un livello d'istruzione medio-basso (nessuno o licenza elementare 25,5%; media inferiore 25,6%), tra chi possiede un titolo di studio medio-alto aumenta, al contrario, la consapevolezza dell'importanza di una adeguata competenza finanziaria. Appare quindi fondamentale il ruolo dell'educazione finanziaria, poiché sta crescendo la necessità di una pianificazione della propria vita economica più consapevole.
I dati raccolti nella tabella seguente evidenziano, ad esempio, una scarsa attenzione da parte degli italiani rispetto al tema pensionistico, una propensione per gli investimenti in immobili ed il contante, nonostante i temi legati all'inflazione e alla perdita del potere d'acquisto.
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