28 agosto 2025
Aggiornato 07:00
Il presidente non ha firmato la legge sul rimborso dei clienti di Icesave

La decisione islandese non inciderà sugli aiuti del FMI

Il Fondo monetario internazionale conferma che provvederà ai finanziamenti promessi

WASHINGTON - La decisione del presidente islandese Olafur Ragnar Grimsson di non firmare la legge sul rimborso dei clienti di Icesave, una popolare banca internet fallita nel pieno della crisi finanziaria e presso la quale avevano aperto conti molti britannici e olandesi, non avrà alcuna conseguenza sugli aiuti finanziari che il Fondo Monetario Internazionale ha deciso di destinare a questo paese. Lo ha reso noto questa sera l'FMI.

La legge che il presidente islandese ha deciso di non firmare, approvata dal Parlamento nella notte tra il 30 e il 31 dicembre, dovrà ora essere sottoposta a referendum. Grimsson ha spiegato di aver bloccato la legge dopo aver ricevuto una petizione firmata da un quarto degli elettori islandesi. Immediata la reazione di Londra e l'Aia che hanno chiesto all'Islanda «il rispetto dei suoi impegni», con il rimborso.

Dopo settimane di acceso dibattito il parlamento di Reykjavik aveva approvato la legge che prevede il pagamento di 5,7 miliardi di dollari a Gran Bretagna e Olanda a partire dal 2016 per risarcirle dei costi sostenuti con il rimborso dei correntisti della fallita banca internet Icesave. La decisione è stata vista come un tentativo di accelerare l'ingresso dell'Islanda nell'Unione europea, per sostenere la ripresa economica. Ma l'opposizione popolare al provvedimento è enorme.