20 aprile 2024
Aggiornato 03:30
Politica energetica

Nucleare: primo passo per l'indivuduzione dei siti

Il Consiglio dei Ministri ha infatti approvato in via preliminare il decreto legislativo previsto dalla legge sviluppo per la definizione dei criteri

ROMA - Primo «mezzo» passo avanti del governo nella definizione del quadro normativo per il ritorno dell'Italia all'energia nucleare. Il Consiglio dei Ministri ha infatti approvato in via preliminare il decreto legislativo previsto dalla legge sviluppo per la definizione dei criteri per l'individuazione dei siti dove sorgeranno le centrali, con le relative compensazioni per gli enti locali coinvolti e le procedure autorizzative.
I 33 articoli del dlgs dovranno passare l'esame della Conferenza Unificata e delle Commissioni competenti del Parlamento per poi tornare per l'approvazione definitiva al Consiglio dei Ministri.

Nei tre mesi successivi il governo varerà la «strategia nucleare» delineando gli obiettivi per le nuove infrastrutture, mentre le proposte sui siti e sugli impianti saranno avanzate dagli stessi operatori e valutate dalla Agenzia per il nucleare di prossima costituzione. Ancora non è stato definito, infatti, lo statuto dell'Agenzia che la legge sviluppo prevedeva fosse varato entro il 15 novembre scorso. Il provvedimento, già firmato dal Ministro dello Sviluppo Economico, è attualmente alla firma degli altri Dicasteri coinvolti.

Prima dell'entrata a regime dell'Agenzia non si potranno avere i veri criteri nel dettaglio, visto che spetta a questo organismo l'individuazione dei criteri puntuali per trovare le aree idonee alla costruzione di centrali. Un procedimento che sarà svolto sulla base di dati tecnico-scientifici predisposti da enti pubblici di ricerca, compresi ISPRA, ENEA e università. I parametri per la scelta dei siti terranno conto di attività sismica, configurazione geofisica e geologica, facilità di accesso all'area, distanza dai centri abitati, stato delle infrastrutture di trasporto, disponibilità di risorse idriche, valore paesaggistico e architettonico.

Definite in modo puntuale le misure compensative per le popolazioni e gli enti locali che ospiteranno le nuove centrali nucleari. Compensazioni che saranno a carico degli operatori che costruiranno e gestiranno gli impianti.

Nel dettaglio, spiega il Ministero dello Sviluppo Economico, saranno riconosciuti 3mila euro per ogni Megawatt nella fase di costruzione, mentre una volta che l'impianto nucleare sarà entrato in esercizio, il beneficio sarà commisurato all'energia effettivamente prodotta e sarà pari a 0,4 euro per MWh.

I benefici sono attribuiti per il 10% alle Province in cui è ubicato l'impianto; per il 55% ai Comuni e per il 35% ai comuni limitrofi, fino ad un massimo di 20 km dall' impianto.

Nella fase di realizzazione degli impianti i benefici sono destinati per il 40% agli enti locali per le finalità istituzionali e per il 60% alle persone residenti e alle imprese presenti sul territorio circostante il sito, attraverso la riduzione della spesa energetica, della TARSU, delle addizionali IRPEF, IRPEG e dell'ICI, secondo criteri e modalità che saranno fissati dagli enti locali interessati.

Nella fase di esercizio produttivo degli impianti, i benefici saranno nella forma di uno sconto sull'energia elettrica nei territori dove hanno sede gli impianti.

Il decreto prevede anche la realizzazione, affidata alla Sogin, di un deposito nazionale per lo smaltimento dei rifiuti radioattivi. Anche per questo impianto ci sarà una consultazione pubblica con manifestazione d'interesse da parte delle Regioni interessate e con l'intesa della Conferenza Unificata. Anche per il territorio che ospiterà il deposito dei rifiuti radioattivi sono previsti benefici economici.