La truffa del caviale «corre» sul web
Operazione della Guardia di Finanza e della Forestale. Interessate le Procure di Roma, Pisa, Brescia e Chieti
ROMA - L'offerta di caviale in vendita può nascondere un imbroglio, soprattutto per il 2009 per cui le tabelle di commercializzazione prevedono un eloquente «zero»: a lanciare l'allarme il Servizio Cites Centrale del corpo forestale dello Stato e il Gat Nucleo speciale frodi telematiche della Guardia di finanza, che hanno condotto insieme un meticoloso monitoraggio nei negozi «online» che ha portato a interessare le Procure della Repubblica presso i Tribunali di Roma, Pisa, Brescia e Chieti.
Corpo forestale dello Stato e guardia di finanza si sono infatti alleate - spiegano in una nota - per bloccare il traffico illecito di caviale attraverso Internet. Il caviale, infatti, è un alimento la cui importazione è soggetta a speciali vincoli determinati da apposite tabelle internazionali che ne stabiliscono il quantitativo annuo. E per il 2009 questi prospetti riportano uno 'zero' che non consente alcuna libera interpretazione: vista l'impossibilità di commercializzazione, eventuali vasetti o barattoli in circolazione potrebbero essere il frutto di contrabbando oppure nascondere una frode in commercio realizzata con una falsa etichettatura di prodotti succedanei o di vero caviale ormai scaduto.
Anche la semplice promessa di questa merce, quindi, attraverso siti di commercio elettronico può rivelarsi una truffa e lasciare a bocca asciutta chi - pagatone il prezzo - non riceverà mai quanto acquistato.
La conferenza stampa si terrà alle ore 11.00 di oggi presso gli uffici del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche della Guardia di Finanza a Roma.
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