18 agosto 2025
Aggiornato 21:30
Crisi economica. Italia

Napolitano: possibile il rilancio della nostra economia

«Basta autodenigrarci. L'occupazione per i giovani e lo sviluppo del Mezzogiorno come condizione per il rilancio»

ROMA - «Il sistema Italia ha, dal punto di vista economico, la necessità di sciogliere alcuni nodi e di intervenire obbligatoriamente su alcuni temi per rilanciare l'economia. Ma ci sono tutte le possibilità che questo rilancio possa avvenire, a patto che si prendano come stimolo i numerosi riconoscimenti che vengono fatti al nostro Paese e si perda il vizio di autodenigrarsi». Lo afferma il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano nel suo discorso al Quirinale alle alte magistrature della Repubblica.

Il Presidente della Repubblica non ha dubbi, l'occupazione per i giovani e lo sviluppo del Mezzogiorno come condizione per il rilancio, su basi più larghe, dello sviluppo nazionale nel suo complesso «sono alcuni dei temi obbligati di un confronto e di una azione che si proiettino oltre la crisi che abbiamo attraversato e con la quale continuiamo a fare i conti». Temi, quelli citati dal Capo dello Stato, che guardino già al dopo e soprattutto che «mirino a creare le condizioni di una crescita dell'economia italiana più sostenuta ed equilibrata che negli ultimi 10-15 anni».

Napolitano invita ad avere fiducia, «quest'ultimo è un obiettivo possibile - dice - per i livelli di eccellenza tecnologica e produttiva, per le risorse di dinamismo e per la capacità e volontà competitiva che il sistema Italia ha mostrato anche nel pieno della crisi mondiale di poter mettere in campo». In particolare Napolitano elogia «il nostro sistema imprenditoriale così diffuso e riccamente articolato» e «il nostro capitale umano, le nostre forze di lavoro». Il presidente sostiene che i riconoscimenti che ci vengono anche dal nostro operare nel mondo «ci stimolano ad avere consapevolezza di quel che l'Italia rappresenta innanzitutto in Europa, a non cedere a un certo vizio di autodenigrazione, a credere nel futuro che possiamo costruire».