Dubai, allarme debito emirato innesca crolli a catena delle Borse
In Europa cali di 3%, giù futures Wall Street, Banche Ue esposte per 13 miliardi
DUBAI - Le inquietanti difficoltà di Dubai sui suoi debiti plurimiliardari sono andate a toccare un nervo scoperto dei mercati, e scatenato un'ondata di cadute delle Borse, mentre la perdurante debolezza del dollaro contribuisce ad alimentare le tensioni. Ieri l'emirato ha improvvisamente comunicato il congelamento per sei mesi dei pagamenti sui debiti del gigante infrastrutturale Dubai World, con un effetto-shock sui mercati.
Nell'azionario è scattata una corsa alle vendite, che ha particolarmente penalizzato i titoli dei gruppi ritenuti potenzialmente esposti al debito dell'emirato, 80 miliardi di dollari e sui cui circolano voci di rischi di insolvenza: «default». Intanto gli operatori si riposizionano su attività tradizionalmente ritenute sicure, come le obbligazioni della Germania, o lo stesso dollaro, che ha recuperato qualche punto rispetto ai livelli segnati ieri sera.
Da rilevare che Wall Street è chiusa per la Festa del Ringraziamento, aggiungendo incertezza tra gli operatori che la considerano un punto di riferimento per tutte le altre Borse. Ma l'andamento dei contratti futures sui maggiori indici americani lascia presagire andamenti pesanti nella seduta di domani, che si svolgerà a orario ridotto per il Black Friday, il giorno che segna l'inizio della stagione dei saldi natalizi. La corsa agli acquisti nei negozi rischia di iniziare sotto gli infausti auspici di cadute delle Borse, quando in Europa è tardo pomeriggio i futures sul Dow Jones e sullo Standard & Poor's 500 cedono oltre il 2 per cento.
Anche più marcati i cali delle piazze europee; mentre secondo le stime di Crédit Suisse come insieme le banche del Vecchio Continente sarebbero esposte per 13 miliardi di euro su debiti emessi da Dubai o gruppi che vi fanno riferimento. Attorno alle 17 italiane a Londra il Footsie 100 crolla del 2,8 per cento, a Francoforte il Dax del 2,46 per cento; a Milano il Footsie-Mib cede il 3,50 per cento.
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