29 marzo 2024
Aggiornato 09:30
Trasporto aereo

Tariffe aeroportuali: aumenti di 40-50 euro incombono sui consumatori

Adusbef e Federconsumatori chiedono al cipe di non avallare l’ulteriore regalia ai gestori che già praticano tariffe esose

ROMA - Domani il CIPE potrebbe dare il via all’aumento delle tariffe aeroportuali, proprio in una fase come quella attuale, caratterizzata dalla peggiore crisi che le compagnie aeree abbiano mai conosciuto, con altri Paesi comunitari che competono con il nostro in termini di attrattiva turistica, che praticano costi aeroportuali inferiori a quelli italiani e che hanno adottato provvedimenti di tagli tariffari.

La stangata tariffaria che verrà scaricata sui viaggiatori, pari ad un incremento base di un 1 euro a passeggero per tutti gli aeroporti che hanno la concessione totale, di 2 euro per gli aeroporti che hanno un traffico di più di 5 milioni di passeggeri, di 3 euro se si superano i 10 milioni di passeggeri: un provvedimento ad hoc per l’aeroporto di Fiumicino del dottor Palenzona, che già pratica tariffe stellari pari a 10 euro al giorno per chi lascia in sosta una macchina per raggiungere Fiumicino, scontato ad un salasso di «soli 89 euro per 7 giorni».

Tale aumento, che si rifletterà sul costo dei biglietti, rappresenta l’ennesima stangata sulle tasche dei consumatori, ma anche delle piccole e medie imprese che dovranno mettere in conto maggiori oneri per i trasporti aerei. Adusbef e Federconsumatori chiedono quindi al CIPE di non condividere tali aumenti che verranno addossati ai passeggeri che avranno un costo medio di 40-50 euro l’anno per gli utenti dei grandi scali, già penalizzati da tariffe e da costi superiori alla media europea, ma anche, qualora tale regalia dovesse essere concessa ai soliti «capitani coraggiosi» adusi a socializzare le perdite ed a privatizzare i profitti, annunciano già da ora un ricorso al Tar, per impedire che al danno patito dalla collettività e fiscalità generale, che si è dovuta sobbarcare 3 miliardi di euro per il salvataggio di Alitalia, si aggiunga la beffa di ulteriori aumenti intollerabili ed ingiustificati.