20 aprile 2024
Aggiornato 00:30
«T» sta per tutela

Nasce progetto T-Holding per aggregrazioni PMI

La proposta di Confindustria rivolta soprattutto al milione di imprese a rischio

MANTOVA - Confindustria lancia il progetto T-Holding per le piccole e medie imprese. «T» sta per tutela ed il disegno si rivolge a quel milione di piccole imprese che, secondo quanto riferito oggi dal presidente della Piccola industria di Confindustria Giuseppe Morandini, rischia di essere travolto in modo irreparabile dalla crisi ma anche a quelle in cerca di nuovi percorsi di sviluppo.

Il meccanismo è questo: l'imprenditore conferisce la proprietà dell'azienda ad una T-Holding e ne diventa socio, garantendosi il valore patrimoniale e liberandosi delle garanzie personali: in una parola, salva azienda e casa. Non c'è un limite al numero di T-Holding che possono nascere in ogni settore del manifatturiero: la massa critica minima è teoricamente di due imprese, ma più sono, più si contribuisce a ristrutturare il sistema industriale.

L'adesione ad una T-Holding sarà possibile a partire da quando si sarà completato un quadro che prevede: la costituzione di un fondo a capitale pubblico-privato, cui si sta lavorando, con 2 miliardi di euro di disponibilità che investe solo ed esclusivamente in queste operazioni di aggregazioni; il rafforzamento dei bonus 'aggregazioni' e patrimonializzazione' già esistenti; l'accesso diretto al Fondo di garanzia, già costituito e la possibilità per le banche di godere di un trattamento fiscale agevolato sulle eventuali partecipazioni al capitale delle T-Holding.

Secondo le simulazioni effettuate con l'Università di Perugia, 200 T-Holding varrebbero un punto di Pil, circa 14 miliardi. A livello occupazionale, su ogni cento posti di lavoro, sessanta, ha spiegato Giuseppe Morandini, verrebbero salvati subito «ma abbiamo - ha aggiunto - un'azienda sana che a crisi finita ne può generare altri ancora».