Draghi: «deterioramento si è arrestato, piccoli segnali ripresa»
Per il Governatore della Banca d'Italia la ripresa sarà lenta, mentre la disoccupazione salirà ovunque
ISTANBUL - Il governatore di Bankitalia e presidente del Financial Stability Board, Mario Draghi, si mostra cauto sullo stato dell'economia internazionale. «Per il momento - ha dichiarato a margine degli incontri annuali Fmi in corso a Istanbul - il deterioramento si è arrestato. Ci sono dei piccoli segnali di ripresa. La ripresa si prevede lenta e ci sono molti fattori di fragilità».
Disoccupazione in crescita - La disoccupazione lo preoccupa? «Non mi riferisco all'Italia in particolare, ma dappertutto - risponde Draghi - la disoccupazione è in crescita».
La situazione generale è abbastanza analoga - ha spiegato il governatore di Bankitalia - si è visto che la recessione sta rallentando e in alcune aree si è fermata, negli Stati Uniti e in Europa. Non solo ora il deterioramento è meno rapido ma in alcuni casi si iniziano a vedere piccoli segnali positivi».
Ripresa lenta e fragile - Che tipo di ripresa economica si presenterà nei prossimi mesi? Draghi non dà spazio a eccessi di ottimismo. «Le domande che si fanno sono due. La prima è ci sarà un rimbalzo fortissimo come abbiamo visto in altre occasioni, una cosiddetta ripresa a V. Oppure sarà una ripresa invece robusta ma un po' più bassa; oppure una ripresa lenta. Mi pare che tra queste tre alternative - sottolinea Draghi - l'indicazione del Fondo e di tutti quanti che prevale è che sarà una ripresa molto lenta e anche fragile.
Anche perchè il mercato del lavoro presenta livelli di disoccupazione alti e crescenti. Quello a cui si guarda molto è la tenuta dei consumi, che sono gran parte della domanda aggregata. Direi che un forte miglioramento è venuto dalla Cina e dalle economie emergenti che hanno mostrato una ripresa più vigorosa.
Capitolo banche - Il sistema finanziario è sicuramente più solido di quanto non fosse 5-6 mesi fa. Però ci sono ancora - e non parlo delle banche italiane - forti bisogni di capitali ci sono spazi del bilancio delle banche che sono ancora immobilizzati.
Nonostante i prezzi di alcune attività che sono nei bilanci delle banche siano migliorati molto negli ultimi 2 o 3 mesi, ancora ci sono fortissime immobilizzazioni tanto da giustificare cifre come quelle pubblicate dal Fondo per quanto riguarda i fabbisogni di capitale».
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