30 agosto 2025
Aggiornato 22:00
Agroalimentare. Settore vitivinicolo

Vitigni autoctoni. E' il momento di controllarli

ADUC: «In Italia i vitigni autoctoni sono 350, il più alto numero nel mondo. Occorre valorizzarli»

ROMA - E' il momento di controllare i vitigni autoctoni. Perché mai? Perché in questo periodo, con frutti e foglie, è possibile individuarli con facilità, anche con una semplice ispezione visiva, contrariamente al periodo di latenza durante il quale occorre un controllo più dettagliato.

Il motivo della richiesta, che facciamo al ministro per le Politiche agricole, Luca Zaia, è dovuto agli scandali del settore che, ogni tanto, assurgono agli onori della cronaca: far passare come vitigno autoctono e quindi vino, con i relativi prezzi, un vitigno internazionale (Chardonnay, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot, Sauvignon Blanc, Pinot Noir ecc.).

In Italia i vitigni autoctoni sono 350, il più alto numero nel mondo. Occorre valorizzare questo patrimonio ineguagliabile ma, soprattutto, occorre evitare le solite fregature dei soliti furbi che realizzano contraffazioni vendendo, a caro prezzo, un vino «globalizzato» come autoctono. Vorremmo sapere dal ministro Zaia se tali ispezioni siano state fatte nel passato, quali siano statti i risultati e se intende procedere a salvaguardia della nostra produzione di qualità e dei consumatori.

Primo Mastrantoni, segretario Aduc