24 aprile 2024
Aggiornato 19:00
Sviluppo regionale. Marche

Il Presidente Spacca all’incontro di Confindustria a Pesaro

Piano per la resistenza alla crisi, ma guardiamo “oltre”, con un consistente piano di investimenti. Accordi di programma: ancora attendiamo il governo

ANCONA - «Sono appena tornato dalla Fiera di Milano, al Micam, dove sembrano registrarsi segnali di lieve ripresa, anche se la crisi continua a mordere, soprattutto sul lavoro e l’occupazione. Le nostre imprese resistono su un mercato che si presenta ancora molto difficile. Dobbiamo quindi proseguire nella strategia di difesa attiva del nostro sistema manifatturiero, rafforzando, in questa fase, la linea della resistenza.

La Regione Marche, coerentemente, ha attivato già nell’anno scorso, un articolato piano anticrisi, concordato con tutte le categorie economico e sociali, che sta avendo ricadute positive. Un Piano costruito su ammortizzatori sociali, anche in deroga, contratti di solidarietà, sostegno al reddito dei lavoratori e garanzie presso le banche a favore delle imprese. Qualche dato per la provincia di Pesaro-Urbino: 280 lavoratori hanno utilizzato la riduzione incentivata dell’orario; 500 dei contributi di solidarietà; oltre 500 sono state le operazioni per il fondo di garanzia alle piccole e medie imprese; un’altra misura che ha funzionato bene sono gli ammortizzatori sociali in deroga dove, le Marche vantano un primato nel loro utilizzo.

Ci siamo, infatti, impegnati innanzitutto per semplificare e velocizzare le procedure amministrative, abbiamo accelerato la spesa del bilancio 2009, evitando nuovi bandi e facendo scorrere le graduatorie di quelli già fatti.

Ma ci siamo mossi anche per «guardare oltre», individuando interventi che possono aprire nuovi orizzonti alle imprese con un consistente piano di investimenti e consentire così di intercettare un’ eventuale ripresa. Con il piano casa - consideriamo l’edilizia un volano dell’economia - abbiamo previsto, come è nella legge regionale, la possibilità di ampliamenti, se collegati a miglioramenti ambientali e di risparmio energetico. Spingiamo sulle opere pubbliche e sulle infrastrutture anche di minor dimensione per sostenere la ripresa della domanda, vogliamo intensificare l’internazionalizzazione attiva, intervento strategico per le imprese, soprattutto perché si ipotizza che la ripresa negli altri Paesi sarà anticipata rispetto all’Italia.

La delusione più grande, però, è quella che viene dalla mancata accoglienza, almeno finora, da parte del Governo nazionale, degli accordi di programma che abbiamo presentato a sostegno dei nostri distretti industriali della domotica, della meccanica e della cantieristica. Noi ci crediamo molto, perché sono state annunciate molte ed importanti iniziative di investimento. Il Governo nazionale molto meno.»