20 aprile 2024
Aggiornato 14:30
Economia. Crisi economica

Foccillo (UIL): «La BCE frena gli entusiasmi»

«Certo c’è un primo dato condiviso fra analisti e istituzioni ed è la conclusione della fase della discesa»

ROMA - La BCE, nel suo bollettino mensile, frena gli entusiasmi di coloro che, sulla base di alcuni dati positivi delle borse, già intravedevano la fuoriuscita dalla crisi. Certo c’è un primo dato condiviso fra analisti e istituzioni ed è la conclusione della fase della discesa.

Ma gli stimoli fiscali e le politiche monetarie anche non convenzionali non bastano e l’economia mondiale più che uscire dalla crisi rischia di cadere nel baratro della depressione e non a caso, quindi, la BCE invita i governi a predisporre strategie di uscita dalle misure di stimolo e strategie di risanamento ambiziose e realistiche.

La recessione si sta manifestando con tassi di disoccupazione che a luglio hanno raggiunto il 9,5% nell’area dell’euro e una percentuale poco più alta negli USA. Certamente se non si interviene in maniera drastica, con misure anti-crisi fiscali ancor più forti di quelle annunciate, la crisi «rischia di trasformarsi in una depressione».

La stessa erogazione del credito non sta salendo per cui l’economia produttiva è in grave difficoltà e permanendo questa situazione la crisi si estenderà anche alle aziende ancora sane con tutto ciò che ne consegue.

Quindi dobbiamo valutare in concreto al di là degli annunci e delle previsioni misure atte a garantire un «nuovo» sviluppo al momento della ripresa reale. Ciò sarà possibile attraverso garanzie sul credito alle imprese; il potenziamento dei sistemi produttivi e la creazione di nuovi prodotti, favorendo la ricerca e l’innovazione; il mantenimento ed il rilancio dei livelli occupazionali; la tutela del potere di acquisto dei salari e delle pensioni. Per questo bisogna prevedere incontri e programmi in cui il Governo, le parti sociali e imprenditoriali trovino progetti, soluzioni e consenso.