Indice Ismea dei prezzi agricoli: -2,1% ad agosto
Negativo anche il confronto con agosto 2008, da cui emerge un calo dell'indice del 15,7%
ROMA - Nel mese di agosto 2009 l'indice Ismea dei prezzi alla produzione dei prodotti agricoli, calcolato in base 2000=100, è stato pari a 98,2, registrando una variazione al ribasso del 2,1% rispetto a luglio. Negativo anche il confronto con agosto 2008, da cui emerge un calo dell'indice del 15,7%.
Su base mensile l'Ismea rileva una contrazione dei prezzi del 4,8% per le coltivazioni, a fronte di un aumento dell'1,2% per i prodotti zootecnici. Rispetto ad agosto 2008 l'indice dei prodotti vegetali ha invece registrato una flessione del 21,8%, mentre quello relativo al comparto zootecnico si è ridotto dell’ 8,5%.
Nella categoria delle coltivazioni aumentano, su base congiunturale, solo gli oli di oliva (+11,7% rispetto al mese di luglio). Segnano invece una variazione negativa i prezzi degli ortaggi (-14,6%), della frutta (-13%), dei cereali (-4,2%) e dei vini (-0,5%). Stabili le colture industriali.
Nel comparto zootecnico i dati di agosto 2009 indicano riduzioni dello 0,5% per i bovini e dello 0,3% per i lattiero-caseari. Aumentano invece i prezzi di ovicaprini e suini, entrambi in crescita del 7% su base mensile, mentre le quotazioni degli avicoli hanno fatto segnare un incremento mensile del 3,6%.
Passando al confronto annuale, i dati Ismea rivelano per tutte le produzioni vegetali variazioni negative delle quotazioni all’origine rispetto ad agosto 2008.
Si registrano, in particolare, forti riduzioni sia per i cereali (-31,2%), sia per frutta, vini e ortaggi, i cui prezzi sono scesi rispettivamente del 29,8%, del 20,4% e del 15,9%. Contrazioni, in entrambi i casi del 4,6%, si rilevano inoltre per gli oli di oliva e le colture industriali.
Riguardo ai prodotti zootecnici, dal confronto su base annua emergono riduzioni dei prezzi alla produzione per i lattiero-caseari (-15,1%), i suini (-9,2%) e gli avicoli (-8,2%). In leggero aumento invece le quotazioni degli ovicaprini (+0,7%) e del bestiame bovino (+0,2%).
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