Marcegaglia e Keitel: «rivedere Basilea 2»
Lettera congiunta a Barroso e Reinfeldt
ROMA - E' «allarme credito». Così il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, e il leader degli industriali tedeschi, Hans-Peter Keitel, in una lettera indirizzata al primo ministro svedese e presidente di turno del Consiglio europeo, John Fredrik Reinfeldt, e al presidente della commissione Europea, José Manuel Barroso, chiedono di allentare urgentemente le regole di Basilea 2 sui requisiti patrimoniali degli istituti di credito. «Situazioni eccezionali richiedono risposte eccezionali», affermano Marcegaglia e Keitel.
Di seguito la lettera congiunta.
«Egregio Primo ministro Reinfeldt, Egregio Presidente Barroso, Molti Governi nell'UE hanno portato avanti ingenti programmi di intervento per stabilizzare il settore finanziario. Tuttavia - si legge nella missiva - l'accesso al credito per le imprese sta diventando sempre più difficile, in particolar modo per le Pmi».
«In Germania e in Italia ci sono preoccupanti segnali di un 'credit crunch' in atto e le prospettive per la seconda metà dell'anno non sono rassicuranti. Viste le circostanze, questo avrebbe conseguenze drammatiche per gli investimenti e per l'occupazione in due delle principali economie UE - prosegue la lettera - Le banche hanno inasprito la loro offerta di credito per una serie di motivi ma vorremmo evidenziare, in particolare, i nocivi effetti prociclici dell'Accordo di Basilea 2 sui requisiti patrimoniali degli istituti di credito. Le regole sono strutturate in modo tale da determinare una restrizione dell'offerta di credito in un contesto di crisi».
«Gli effetti prociclici dei requisiti di Basilea 2 sono stati ampiamente riconosciuti, ad esempio dal Rapporto De Larosière e dalle conclusioni del Consiglio Ecofin del 7 luglio.
Sono attualmente in preparazione proposte per contrastare tali effetti prociclici, ma le nostre imprese associate stanno affrontando oggi restrizioni al credito. La prevista revisione del quadro regolamentare potrebbe giungere troppo tardi per molte imprese».
«Di conseguenza, Bdi e Confindustria ritengono che l'UE debba urgentemente allentare i requisiti patrimonali delle banche e le metodologie di valutazione del rischio per facilitare l'accesso al credito delle imprese ed una rapida ripresa economica.
Situazioni eccezionali richiedono risposte eccezionali. BDI e Confindustria chiedono all'Unione europea di prendere urgentemente tutte le iniziative necessarie per affrontare questa questione critica. In attesa di una vostra risposta, vogliate gradire i sensi della nostra più viva stima», conclude la lettera.