28 marzo 2024
Aggiornato 23:30
Vino e sicurezza stradale

Zaia: «Non è ubriaco chi beve 2 bicchieri vino»

«No a criminalizzazione vino, si uccide un comparto pregiato»

ROMA - Bisogna fermare la «criminalizzazione» in atto contro il vino, per cui viene considerato ubriaco al volante chi beve appena due bicchieri. Lo sostiene il ministro dell'Agricoltura, Luca Zaia, che in un'intervista a Quattroruote bolla come proibizionistico l'atteggiamento di chi chiede tolleranza zero sulle strade, abbassando i limiti del tasso alcolemico per chi guida.

«Bisogna finirla - afferma - di considerare ubriaco chi beve due bicchieri: è in atto una criminalizzazione del vino che non ha senso alcuno e che sta uccidendo uno dei comparti più pregiati del Made in Italy».

«Non credo nella cultura del proibizionismo - sottolinea Zaia - e il limite attuale, 0,5 grammi di alcol per litro di sangue, è ragionevole e stradigerito dall'opinione pubblica. Entro questi livelli si è sobri e perfettamente in grado di guidare: corrisponde a due bicchieri di un vino che abbia non più di 11 gradi, diciamo uno spumante o un rosso non strutturato».

Il ministro invita quindi a guardare con attenzione le statistiche sugli incidenti stradali: solo il 2,09% è causato da guidatori in stato d'ebbrezza, persone ben al di sopra dello 0,5. «Non vedo perchè - attacca Zaia - dovrei rinunciare a bere con intelligenza e moderazione solo perchè ci sono irresponsabili che si ubriacano».

«E perchè - conclude il ministro - non si guarda con altrettanta severità alle altre cause degli incidenti? Vogliamo parlare del fumo o dei farmaci che danno sonnolenza? Degli antistaminici che migliaia di italiani prendono in primavera per combattere le allergie? O dei tranquillanti? Temo siano più pericolosi dei fatidici due bicchieri, ma nessuno se ne occupa».