Brunetta: «No allarme occupazione, ora incentivi sulla casa»
«Situazione grave ma socialmente sostenibile» (Repubblica)
ROMA - In autunno non ci saranno «tensioni sociali» perchè non ci sarà un vero problema occupazionale, nonostante la crisi economica. Lo sostiene il ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, secondo cui per far ripartire l'economia servirebbe una «nuova botta» di stimoli fiscali nell'edilizia.
«Non ci saranno tensioni in autunno - afferma Brunetta in un'intervista alla Repubblica - e potrebbero chiudere alcune botteghe artigiane, qualche negozio, una parte dei cocopro non avrà il contratto rinnovato. La coda della crisi rischia di essere velenosa per una fetta dei lavoratori autonomi. Riconosco - aggiunge - che è una situazione grave e preoccupante, ma anche che è socialmente sostenibile».
Nella crisi, dice il ministro, «il punto di svolta è avvenuto. Ci vorrà ancora un anno perchè possa essere univoco in tutti i settori, ma il peggio è già arrivato. Il mercato del lavoro reagisce con inerzia alla dinamica del Pil, con un ritardo di circa un semestre. Ci giochiamo tutto nei prossimi mesi - sottolinea - tra la fine di quest'anno e l'inizio del prossimo: se rallenta la decrescita del Pil, gli effetti si vedranno anche sul mercato del lavoro». Al momento «l'indicatore più significativo è quello relativo al ricorso alla cassa integrazione. Il picco si è raggiunto in primavera inoltrata e gli ultimi dati mostrano una sorta di stazionarietà».
Per rilanciare l'economia, continua Brunetta, «posso dire che mi piacerebbe una 'nuova botta' sulla casa». L'obiettivo è «rimettere al centro l'edilizia: casa, casa, casa. Accompagnare con sgravi fiscali e contributivi il piano casa. Tra i paradossi di questa crisi - conclude - c'è il fatto che, non solo da noi ma anche in Francia, si è accumulato del risparmio che ancora non si è tradotto in consumi. È lì che dobbiamo lavorare e la leva può essere la casa».
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