27 aprile 2024
Aggiornato 03:00
Usura micidiale, SoS Impresa-Confesercenti

Con la crisi l'usura diventa giornaliera

Prestito e restituzione nell’arco della giornata

ROMA - Sos Impresa-Confesercenti ha condotto nell’attuale fase di crisi una ricognizione su varie forme di usura ed ha «scoperto» un fenomeno nuovo soprattutto per diffusione. Come un pericoloso virus l’usura «muta» e si trasforma anche in operazione giornaliera: prestito e restituzione nell’arco della stessa giornata.
Marco Venturi, Presidente della Confesercenti, sottolinea come «questo nuovo esempio di fantasia criminosa dimostra che contro l’usura non debbono esserci sottovalutazioni.

L’usura giornaliera produce interessi a quote folli: in una sola settimana si arriverebbe al 60-70%. Ecco un’altra buonissima ragione che ci spinge a chiedere all’Abi ed al Governo di fare tutto il possibile per concretizzare rapidamente l’accordo sulla moratoria dei debiti. Un segnale forte che attende la prova dei fatti per diventare anche un potente deterrente contro l’usura. Ma oltre la moratoria occorre aumentare le disponibilità di credito per le imprese che vivono un periodo di difficoltà».

L’incredibile fenomeno – secondo Sos Impresa Confesercenti - riguarda piccoli imprenditori ma anche titolari di attività di media dimensione che per resistere alla crisi, mantenere aperto l’esercizio e pagare i fornitori si rivolgono agli usurai che la mattina prestano i soldi (mediamente mille euro) e la sera passano a ritirare il capitale maggiorato di un 10%. Un interesse del 10% giornaliero, sborsato per far fronte agli impegni immediati!

25 mila usurai - Questo fenomeno va collegato alla difficile situazione nella quale si dibattono migliaia di pmi e non si può ignorare che esso va a collocarsi in un giro di affari già imponente che stimiamo, in tempi di normalità economica, pari a 15 miliardi di euro annui. A spartirsi questa «torta» sono reti gestite da circa 25 mila usurai.
Non è un caso che solo l’anno scorso per indebitamento od usura 15 mila pmi hanno chiuso i battenti. Ed ancora: l’indebitamento che riguarda i piccoli prestiti risulta in crescita dell’11,2%, un incremento che vale 5,2 miliardi l’anno.

Ed infine: agli sportelli antiusura di Sos impresa le richieste di aiuto si sono triplicate. Erano 1200 nel 2008 ma quest’anno supereranno le 3000, anche perché si presentano anche imprenditori di aziende dell’industria, edili, metalmeccaniche, tessili.
Sos impresa ricostruisce anche l’identitkit della persona a rischio usura: di solito ha un età compresa fra i 48 e i 55 anni. Per il 50% il fenomeno insidia i commercianti, altri imprenditori per il 30%, i professionisti per il 10%, pensionati o lavoratori per il 10%.

I settori più colpiti sono la ristorazione (26%), l’abbigliamento (23%), il commercio ambulante (20%) e le rivendite di generi alimentari (15%).
Negli altri comparti produttivi le aziende più colpite appartengono al settore edile (35%), a quello agricolo ed ittico (29%) ed a quello alberghiero-turistico (15%).