28 marzo 2024
Aggiornato 21:30
A rischio mezzo miliardo persone

India, allarme monsoni: non piove

55% popolazione vive di agricoltura, 40% terreni non irrigati

BOMBAY - In India adottare la danza della pioggia, tipica degli 'indiani' d'America rischia di essere l'ultima risorsa per sostenere l'economia. Perché adesso è la debolezza dei monsoni stagionali a creare allarme tra gli economisti. Oltre il 55 per cento della popolazione del sub continente - e significa più di 500 milioni di persone - vive sull'agricoltura, che assicura il 17,5 per cento dell'economia nazionale. Ma solo il 40 per cento dei terreni è irrigato.

A giugno le piogge sono state del 46 per cento più basse del normale, il minimo registrato fin dal 1926. Un qualche miglioramento sul vigore dei monsoni si è registrato a luglio, ma fino al 22 del mese l'insieme delle precipitazioni risultava del 19 per cento più basso rispetto allo scorso anno. E l'agricoltura soffre: la semina di cereali estiva risulta calata dell'8,5 per cento, quella di riso del 21,4 per cento.

Nonostante un generale contesto globale deflattivo, in cui la debolezza economica favorisce estesi cali dei prezzi, in India nel settore alimentare continuano a crescere. A luglio, secondo i dati della Banca centrale si sono attestati al più 8,9 per cento su base annua. La stampa indiana riporta storie di famiglie in difficoltà per fare la spesa, e si moltiplicano i reportage di consigli sul come risparmiare e riuscire a tenere le dispense rifornite. Secondo gli esperti la debolezza dei monsoni potrebbe esacerbare il divario tra i pochi ricchi e i milioni di poveri o poverissimi.

Nell'ultimo anno fiscale la crescita economica dell'India è rallentata al 6,7 per cento, in maniera meno grave di quanto si attendessero molti analisti dopo il più 8,8 per cento dell'anno precedente. Ma a differenza della Cina, Nuova Delhi, capitale della più popolosa democrazia del mondo non dispone di un bilancio in attivo, e i suoi margini di manovra per sostenere l'economia sono limitati. Citigroup ha recentemente rivisto al ribasso le sue previsioni sulla crescita economica dell'anno fiscale in corso, al 5,2 per cento.