20 aprile 2024
Aggiornato 08:30
Crisi USA

Obama difende Governo, si vede «inizio fine» recessione

Ha parlato da Raleigh, dove tasso disoccupazione è all'11%

NEW YORK - L'inizio della fine della recessione americana potrebbe essere arrivato: quelle pronunciate da Barack Obama sono parole pesanti, che rappresentano l'ennesima accorata difesa delle decisioni prese dal Governo per sostenere l'economia e fare uscire il Paese dalla peggiore crisi dagli anni Trenta. Il presidente degli Stati Uniti ha parlato a favore dei piani di incentivi all'economia e delle massicce manovre per evitare il collasso del settore bancario e automobilistico.

SITUAZIONE COMPLICATA - Nel corso di un incontro con i cittadini di Raleigh, in Nord Carolina, dove il tasso di disoccupazione ha toccato l'11 per cento (a livello nazionale è al 9,5 per cento, il massimo in 26 anni), Obama ha ribadito di avere dovuto affrontare «la peggiore situazione economica della nostra storia», ereditando dalla precedente amministrazione una situazione complicata che «senza i piani di stimoli all'economia la recessione sarebbe diventata depressione».

INIZIO DELLA FINE - «E' vero che abbiamo fermato la caduta libera dell'economia, i mercati azionari sono in rialzo, il sistema finanziario non è più a un passo dal collasso e la perdita di posti di lavoro è dimezzata rispetto a quando sono salito alla Casa Bianca sei mesi fa. Per questo forse si sta cominciando a vedere l'inizio della fine della recessione», ha detto Obama, comunque definendo «un poco sorprendente» la copertina del settimanale Newsweek che dà per conclusa la recessione (sul numero di questa settimana, a piena pagina la scritta «recession is over», la recessione è finita).

CRISI SETTORE AUTO - Obama ha inoltre difeso i passi compiuti dal Governo americano per salvare i colossi automobilistici di Detroit, General Motors e Chrysler, che saranno in grado di restituire i prestiti ricevuti. «Nel bel mezzo della recessione, il collasso (di Gm e Chrysler) avrebbe messo a repentaglio l'intera economia americana. Abbiamo salvato centinaia di migliaia di posti di lavoro e mi aspetto che restituiranno i fondi ricevuti», ha detto Obama, ribadendo che «molti sostenevano che avrebbero dovuto essere lasciate al proprio destino, perché se i vertici di una società prendono decisioni che ne mettono a rischio la sopravvivenza, allora quella società deve cessare le proprie attività. Tuttavia valeva la pena di sostenerle», per metterle in grado di «trasformarsi in aziende competitive».