5 maggio 2024
Aggiornato 20:00
ADUC: «Denuncia all'Antitrust»

Il caratello del Chianti classico come il barile di petrolio?

Al fine di stabilizzare il prezzo del vino sfuso, il Consorzio intende bloccare le vendite per il 20% della produzione 2009

FIRENZE -  Il «Consorzio vino Chianti classico» ha fatto sapere che, al fine di stabilizzare il prezzo del vino sfuso, intende bloccare le vendite per il 20% della produzione 2009. Il calo della domanda si è riflesso sulla contrattazione di questo vino e, per limitare l'abbassamento delle quotazioni salvaguardando la redditività, il Consorzio chiederà anche finanziamenti per i costi di stoccaggio (due anni o meno a decisione del Consorzio medesimo) in attesa di una reimmissione sul mercato dello stesso.

La Regione Toscana, che dovrebbe controllare sull'operato del Consorzio insieme al ministero delle Politiche Agricole, a detta del presidente del Consorzio stesso, si sarebbe resa disponibile a mettere a punto in tempi rapidissimi uno strumento legislativo per l'applicazione del provvedimento. Così, fanno sapere, è già avvenuto per lo Champagne in Francia, in applicazione dell'art.67 del regolamento Ce 479/2008 della nuova Ocm.

Ne' più ne' meno di quanto avviene coi barili del petrolio: l'Opec blocca la produzione e immissione sul mercato per impedire che ci sia più concorrenza e il prezzo del barile scenda e, di conseguenza, scenda anche il prezzo al dettaglio dei carburanti. In questo modo l'Opec, in stretto accordo con le multinazionali del petrolio, controlla il mercato e, vista l'importanza del petrolio, l'economia del mondo.

Il caratello del Chianti classico è come il barile del petrolio? Sembra di sì. La sottrazione di un quantitativo di Chianti classico dal mercato finale del prodotto, infatti, produrrebbe un effetto distorsivo delle dinamiche concorrenziali, consistente nell'offerta complessiva, con ovvie conseguenze sul prezzo di vendita e, pertanto, sul benessere dei consumatori.

Quindi si tratta di capire:
- l'art.67 del regolamento Ce 479/2008 stabilisce (punto 1) che provvedimenti del genere possono essere presi per migliorare e stabilizzare il funzionamento del mercato comune e che (punto 1/c) questi provvedimenti non devono rendere indisponibile una percentuale eccessiva del raccolto di un’annata che sarebbe altrimenti disponibile. Il 20% di blocco è un quantitativo che viola queste norme?
- il blocco e il provvedimento in sé sono comunque una turbativa di mercato?

Se il Consorzio del Chianti classico agirà come annunciato, ci vedremo costretti a chiedere il conforto dell'Autorità Antitrust.

Associazione per i diritti degli utenti e consumatori