Mentre governo aiutava Goldman, manager ne vendevano azioni
Ft: «Sviluppo può innescare nuove critiche in giorno dati II trimestre»
NEW YORK - Mentre ricevevano miliardi di dollari di aiuti statali, i manager e i partner di Goldman Sachs si sbarazzavano di azioni della loro stessa banca: lo scorso settembre ne hanno vendute per quasi 700 milioni di dollari, secondo i dati della Securities and Exchange Commission, l'autorità di vigilanza sulla finanza Usa, citati dal Financial Times.
Una circostanza che emerge mentre oggi verranno pubblicati gli attese performance finanziarie dell'ex banca d'affari sul secondo trimestre, e che secondo il quotidiano potrebbero reinnescare le critiche dei politici americani sull'operato dei banchieri.
Il periodo in cui sono avvenute le cessioni è quello in cui la crisi finanziaria si era intensificata, dopo il fallimento di Lehman Brothers. Come le altre maggiori banche Usa, Goldman aveva ricevuto aiuti pubblici, volti a evitare un totale collasso del sistema: 10 miliardi di dollari dal Troubled asset relief program.
Durante quei mesi critici, secondo i dati citati dall'Ft, i partner di Goldman hanno venduto azioni della società per 691 milioni di dollari. Prendendo a titolo di paragone il precedente periodo di settembre 2007 - aprile 2008, questa voce assomma a 438 milioni di dollari, sebbene in quella fase il valore del titolo fosse più elevato.
Il quotidiano precisa che un portavoce del gruppo non ha voluto commentare i dati, ma ha rilevato che è normale che manager e partner di Goldman ricevano una rilevante quota dei loro bonus annuali in azioni, e per molti di loro le azioni sono uno strumento con cui diversificare i loro investimenti.
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