Coldiretti Salerno: al via una nuova stagione di lavoro
La dirigenza incontra Mario Miano nuovo assessore Provinciale all’Agricoltura
SALERNO - Il Consiglio provinciale di Coldiretti Salerno, allargato a tutti i dirigenti con delega di rappresentanza nei diversi enti ed organismi di rilevanza provinciale, ha incontrato il nuovo Assessore all’Agricoltura della Provincia di Salerno, Mario Miano.
L’occasione è stata propizia per mettere sul tavolo le problematiche del comparto agricolo salernitano, e la presenza diretta di oltre 30 dirigenti provenenti dall’intero territorio ha consentito di definire con precisione quali siano le azioni da mettere in campo a partire da oggi.
Pietro Caggiano, Presidente di Coldiretti Salerno, ha voluto richiamare l’attenzione del neo Assessore sulla competitività delle imprese agricole locali che scontano danni dovuti al malgoverno e alla disattenzione: a cominciare dal credito ove manca la piena operatività dell’Agriconfidi che la politica non ha voluto attenzionare in maniera seria dotandolo, al pari degli altri consorzi fidi di commercio, artigianato, industria, di un fondo di garanzia in grado di supportarne l’operatività.
Affrontata anche la situazione del Piano di Sviluppo Rurale della Campania e la profonda rivisitazione ad opera di Coldiretti che ha saputo con motivazioni chiare e circostanziate, produrre documentazione a supporto degli uffici regionali in grado di determinarne la revisione di alcune procedure del tutto inadeguate ed incomprensibili che rendevano l’accesso alle misure particolarmente difficile.
Caggiano ha voluto soffermarsi sulle problematiche del settore lattiero caseario che negli ultimi anni ha continuato a perdere di competitività e quote di mercato, dove il potere contrattuale non è in mano a chi produce ma a chi acquista e decide in maniera unilaterale prezzo e condizioni di vendita.
Arrivano nei caseifici locali centinaia di migliaia di quintali di latte e suoi derivati dal nord e dall’est Europa che magicamente diviene latte locale e viene preferito al latte delle stalle salernitane con gravissimo danno e paralisi degli allevamenti.
E’ ora di finirla con questo gioco al massacro nel quale gli allevamenti locali diventano vittime sacrificali di un sistema corrotto che non premia chi rispetta le regola ma chi in barba a norme etiche si vende il territorio e il nome dei suoi prodotti di pregio senza utilizzare un solo litro di latte salernitano.
Occorre concentrare tutti gli sforzi della politica per tutelare il made in Italy, le eccellenze produttive locali evitando di assecondare progetti di coloro che guardano ai propri interessi economici a discapito del territorio in cui operano.
Altra questione affrontata è stata quella della vendita diretta, dove la Provincia deve rivestire un ruolo di indirizzo per le amministrazioni locali, creando le condizioni per favorirne lo sviluppo, incentivando forme di aggregazione tra produttori agricoli, che in forma associata possano aprire punti vendita presso comuni, magari utilizzando locali comunali o pagando minori tributi per l’occupazione dei suoli pubblici.
Sulla situazione dei rifiuti e delle norme relative allo smaltimento dei liquami, Caggiano ha voluto fare due precisazioni: occorre poter responsabilizzare i comuni per la raccolta dei rifiuti speciali e speciali pericolosi che attraverso norme di indirizzo di cui la provincia deve dotarsi devono assicurare questo servizio per le imprese agricole che ne producono alleviandone i maggiori costi sostenuti in favore di società private che sopperiscono alla vacatio delle norme di indirizzo; la seconda questione riguarda la direttiva nitrati che ancora una volta penalizza gli allevatori imputandone la maggiore produzione ad un settore che in realtà ne produce molto meno di quanto si vorrebbe far credere.
Altri temi affrontati sono l’assetto idrogeologico e la bonifica con le competenze in capo agli Assesorati Territorio, Ambiente e Agricoltura che devono necessariamente essere integrate al fine di snellire l’iter procedurale, oggi troppo lungo, per la costruzione di una serra piuttosto che per la pulizia di un fosso o la manutenzione di una traversa d’irrigazione.
Occorre che in un momento come quello attuale le deleghe nelle diverse commissioni provinciali siano in capo a tecnici che conoscano le problematiche e che siano competenti per le diverse materie in quanto i maggiori danni in passato sono stati causati dalla scelta di nomi avulsi dal contesto in cui chiamati ad operare.
L’impegno prioritario dell’Assessore Miano, per Pietro Caggiano, dovrà essere quello di dare risposte immediate, avviando un nuovo percorso che metta la filiera agricola tutta italiana al centro delle politiche dell’assessorato individuando un percorso condiviso per riequilibrare la distribuzione del valore all’interno dei soggetti della filiera, senza penalizzazioni per la produzione, e nel contempo snellendo il funzionamento della macchina organizzativa burocratica a governo del territorio.
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