Damiano: «L'innalzamento volontario è soluzione migliore»
«Per utilizzare risorse risparmiate a favore di donne e giovani»
ROMA - Pensioni più tardi ma in modo volontario. E' la proposta di Cesare Damiano, responsabile Lavoro del PD e coordinatore della piattaforma congressuale di Dario Franceschini sui temi dell`eguaglianza, del lavoro e delle pensioni.
«Per quanto riguarda il tema delle pensioni - osserva Damiano -stupisce l`atteggiamento di una parte del Governo che, mentre punta all`innalzamento dell`età pensionabile di vecchiaia delle donne verso i 65 anni, nella pubblica amministrazione impone delle regole che costringono i lavoratori ad andare obbligatoriamente in pensione con quaranta anni di contributi. Si tratta per lo più di uomini che hanno iniziato a lavorare a 18-20 anni e che, quindi, sono costretti ad andare i pensione all`età di 58-60 anni, pur volendo continuare a lavorare. Invocare l`innalzamento dell` età pensionabile e costringere ai prepensionamenti è il massimo della contraddizione».
«Circa la nostra elaborazione congressuale io ritengo che anziché rincorrere nuovi scalini per le pensioni, si tratti di applicare integralmente il protocollo del 2007 e di recuperare, per l`immediato futuro, il principio di flessibilità in uscita verso la pensione contenuto nella legge Dini - spiega il responsabile Lavoro -. E` quindi necessario fissare, nella nuova situazione socio-demografica, un range compreso tra un minimo di 60 e un massimo di 70 anni all`interno del quale, sulla base di una scelta individuale, ciascuno possa decidere il momento dell`uscita. Si tratta di spingere verso un innalzamento volontario e di utilizzare le risorse risparmiate nuovamente nel sistema pensionistico, a favore delle donne e dei giovani».
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