28 marzo 2024
Aggiornato 23:30

“G8”: anche l’agricoltura protagonista

Le istanze scaturite dal “G14” degli agricoltori saranno portate all’attenzione dei “grandi della Terra”

ROMA - Anche l’agricoltura sarà al centro dell’ormai imminente «G8» a L’Aquila. Rassicurazioni in tal senso sono venute direttamente dal governo olandese. Il primo ministro Jan Peter Balkenende che, insieme a capi di stato e di governo di altri paesi, è stato invitato a partecipare alle varie riunioni in programma sia a Roma che nel capoluogo abruzzese, ha comunicato che le istanze scaturite dal «G14» degli agricoltori, svoltosi nello scorso aprile su iniziativa della Fipa (Federazione internazionale dei produttori agricoli) e della stessa Cia, verranno portate all’attenzione di «grandi della Terra».

Il documento elaborato dal «G14» e consegnato al «G8» agricolo di Cison di Valmarino (Treviso) e a tutti gli altri paesi invitati ai lavori, tra cui appunto l’Olanda, sollecitava una serie di interventi per contrastare fame e povertà e politiche mirate e propulsive per rilanciare con forza il ruolo dell’agricoltura.
Il «G14» degli agricoltori invitava, in particolare, a raddoppiare la produzione agricola mondiale per soddisfare i bisogni di una popolazione che nel 2050 sarà di 9 miliardi di persone; aumentare gli investimenti per incrementare la produttività agricola nei paesi in via di sviluppo; individuare una strategia comune per limitare il drammatico impatto delle crisi alimentari; regole certe per riequilibrare i mercati; priorità alla disponibilità e all’uso efficiente dell’acqua; adattare l’agricoltura ai mutamenti climatici; tutelare i redditi degli agricoltori.

Il documento del «G14» degli agricoltori -ricorda la Cia- è stato il frutto di un intenso confronto tra le organizzazioni agricole mondiali che hanno voluto portare il loro contributo di idee e di proposte per cercare di risolvere problemi drammatici, a cominciare da quello della fame che affligge più di un miliardo di persone nel Pianeta.
«Abbiamo sottolineato -sostiene il presidente della Cia Giuseppe Politi- che i governi devono lavorare con le organizzazioni agricole e devono avere obiettivi mirati. Ciò è necessario affinché l’agricoltore sia considerato al centro dell’azione e affinché i sistemi agricoli sostenibili possano creare occupazione, proteggere gli eco-sistemi, fornire alimenti salubri e nutrienti a prezzi equi».

«E’ per noi motivo di grande soddisfazione -aggiunge Politi- che i rappresentanti governativi, come il premier olandese, al quale va tutto il nostro ringraziamento, abbiano espresso grande interesse per i problemi messi in evidenza durante la riunione promossa in collaborazione con la Fipa. Da essa, infatti è scaturita l’esigenza di più agricoltura. E ciò richiede un piano di azione globale per aumentare la produzione agricola in maniera ambientalmente-sostenibile, economicamente-praticabile e socialmente-responsabile. Le politiche agricole non devono più trascurare il ruolo degli agricoltori, specialmente dei piccoli agricoltori. Devono far sì che la sicurezza alimentare e lo sviluppo sostenibile divengano realtà».

Nel documento del «G14» si evidenzia anche che il cambiamento climatico e la crescente volatilità dei mercati metteranno a rischio l’offerta alimentare regionale e globale. I mezzi di sussistenza di centinaia di milioni di persone nei paesi in via di sviluppo saranno minacciati. Nuovi investimenti, incentivi ed innovazioni sono necessari per rendere gli agricoltori più resistenti agli shock e fornire una maggiore produzione agricola in modo sostenibile.

«Nostro auspicio -conclude il presidente della Cia- è che dal ‘G8’ scaturiscano valide indicazioni che possano dare risposte valide alle esigenze delle popolazioni che oggi soffrono la fame, ai produttori agricoli che devono tornare a ricoprire una funzione di strategica centralità, ridando, nel contempo, un assetto equilibrato ai mercati mondiali al fine di contrastare efficacemente quelle speculazioni sulle materie prime agricole che negli ultimi anni hanno avuto effetti dirompenti».