28 marzo 2024
Aggiornato 21:00
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G8, la ripresa economica resta la priorità

Ma bisogna completare la riparazione della finanza

ROMA - L'esigenza di porre rimedio alla perdurante fragilità dell'economia resta in cima alle priorità dei leader mondiali, che dall'8 al 10 luglio si riuniscono per il vertice che la presidenza italiana ha voluto tenere a L'Aquila, ancora investita da scosse sismiche. Se poco meno di un mese fa la riunione dei ministri delle Finanze a Lecce si era conclusa con una prudente valutazione sulla possibilità che il peggio della crisi sia alle spalle, gli ultimi dati sul peggioramento della disoccupazione negli Usa e nell'area euro, sebbene attesi, hanno ribadito tutta la delicatezza della situazione.

«RIPARARE» IL SISTEMA FINANZIARIO - E per garantire solide fondamenta alla ripresa, come recentemente avvertito dalla Banca dei regolamenti internazionali nel suo rapporto annuale, è necessario procedere senza indugio alla 'riparazione' del sistema finanziario. Questo implica diversi aree di intervento; per l'immediato bisogna completare il risanamento dei bilanci delle banche, rafforzarne le patrimonializzazioni, e nel frattempo continuare a cercare di normalizzare il funzionamento del mercato del credito, vitale per assicurare finanziamenti a imprese e famiglie. In buona misura questi aspetti chiamano in causa Banche centrali e autorità di vigilanza.

GLOBAL STANDARD - Ma poi ci sono interventi altrettanto cruciali per il medio e lungo termine, una profonda ristrutturazione del settore finanziario, e su questo proprio ai capi di Stato e di governo degli 'otto grandi' spetta il compito di proseguire e rafforzare l'azione di impulso sulla riforme. A cominciare dal «global standard», fortemente voluto dalla presidenza italiana, per creare uniformità regolamentare a livello mondiale. Le possibile aree di intervento spaziano dai bonus ai manager, alla governance di impresa, alla lotta alla corruzione, all'evasione fiscale, alle tasse, al funzionamento dei mercati.

Ma su questo versante L'Aquila dovrebbe segnare solo una tappa di un percorso che si annuncia lungo. Lo stesso premier Silvio Berlusconi ha avvertito ieri «siamo molto lontani da un risultato: prima di raggiungere un testo condiviso, perché tale dovrà essere, ci vorranno molti altri passaggi». Ma si potranno fare progressi su una strategia comune, da sviluppare ulteriormente al G20 di Pittsburgh, a settembre.