29 marzo 2024
Aggiornato 09:30
Indispensabile un piano d’azione globale di lungo periodo

“G-8”, CIA: tra le priorità deve esserci anche l’agricoltura

«Precisi impegni contro la fame, per mercati più equilibrati e nuovi accordi commerciali»

ROMA - «Anche l’agricoltura deve trovare la giusta attenzione nel prossimo vertice dei ‘grandi’ che si terra a L’Aquila. Il drammatico problema della fame, che coinvolge ormai più di un miliardo di persone, le ripetute tensioni che si sono avute nei mercati delle materie prime alimentari e l’esigenza di politiche equilibrate e di nuovi accordi commerciali nell’ambito della Wto impongono impegni certi e soprattutto atti concreti. Attendiamo, quindi, risposte valide. Sono questioni drammatiche che non possono essere ulteriormente eluse». Lo ha affermato il presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi in vista dell'ormai imminente «G-8», che si svolgerà dall’8 al 10 luglio nel capoluogo abruzzese preceduto da una serie di summit a Roma.

«Nostro auspicio -ha aggiunto Politi- è che nei lavori a L’Aquila possa trovare piena accoglienza l’accordo scaturito, nell’aprile scorso, dal ‘G-8 agricolo’ di Cison di Valmarino (Treviso), il cui documento conclusivo racchiude anche alcune precise indicazioni venute dal ‘G-14’ degli agricoltori, che si è svolto, sempre in aprile, su iniziativa della Fipa (Federazione internazionale dei produttori agricoli) e della Cia. Prima fra tutte, quella di mettere l’agricoltura al centro delle strategie per battere la fame e contrastare qualsiasi emergenza alimentare».

«In occasione del ‘G-8’ agricolo, la Cia e la Fipa -ha ricordato il presidente confederale- inviarono una ‘lettera aperta’ nella quale si evidenziava l’esigenza di raddoppiare entro il 2050 la disponibilità alimentare mondiale per soddisfare i bisogni di una popolazione di 9 miliardi di persone. Un obiettivo che richiede un piano d’azione globale di lungo periodo, dove proprio gli agricoltori svolgono un ruolo centrale e protagonista. Sono, infatti, essi che coltivano, si occupano degli allevamenti, gestiscono i terreni e salvaguardano le risorse industriali. Dunque, non ci può essere sicurezza alimentare senza sicurezza degli agricoltori».

«E’, inoltre, importante che nel documento conclusivo del ‘G-8’ sia stata messa in risalto la necessità -ha rimarcato Politi- di incrementare gli investimenti in agricoltura, soprattutto nei paesi in via di sviluppo. Allo stesso tempo riteniamo significativo l’invito affinché si dia un assetto equilibrato ai mercati e si lavori per regole certe nel commercio mondiale».

«Quindi, più agricoltura per sfamare il mondo. Spetta ora al ‘G-8’ dell’Aquila ha sottolineato il presidente della Cia- dare le opportune risposte. Sollecitiamo, per questo motivo, i ‘grandi della Terra’ ad impegnarsi su irrinunciabili priorità: individuare una strategia comune per limitare l’impatto delle crisi alimentari; aumentare gli investimenti in agricoltura per incrementare la produttività aziendale nei paesi in via di sviluppo; rafforzare lo sviluppo rurale per ridurre la povertà; valutare e contrastare l’impatto della crisi finanziaria sull’agricoltura; innovare l’attività agricola per adattarla ai cambiamenti climatici in corso; utilizzare razionalmente le risorse idriche e sostenere lo sviluppo delle bioenergie che non hanno conseguenze sulle produzioni alimentari; gestire e prevenire i rischi in agricoltura; rafforzare il collegamento degli agricoltori ai mercati locali ed internazionali».

«Sarebbe importante, comunque, che il documento finale del ‘G-8’ agricolo trovi l’attenzione necessaria nel prossimo vertice in Abruzzo. proprio per accelerare -ha concluso Politi- lo sviluppo dell’agricoltura e combattere con estrema decisione lo spettro della fame».