29 marzo 2024
Aggiornato 06:30

Latte, Coldiretti: su internet chi importa polveri, caseine e cagliate

E’ quanto ha chiesto la Coldiretti all`incontro al ministero delle Politiche agricole

ROMA - Rendere disponibile al pubblico su sito Internet i dati riguardanti le importazioni di latte e derivati lattiero caseari (soprattutto in riferimento a polveri di latte,concentrato proteico, caseine e cagliate) e rendere note le ditte di destinazione dei prodotti importati. E’ quanto ha chiesto la Coldiretti all`incontro al ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali tra tutta la filiera del settore lattiero-caseario e il ministro Luca Zaia, nel sottolineare l’esigenza di rafforzare i controlli sulle importazioni dall’estero.

Si stima - ha sottolineato la Coldiretti - che, senza alcuna indicazione in etichetta, tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro sono stranieri mentre la metà delle mozzarelle in vendita sono fatte con latte o addirittura cagliate straniere. La speculazione sui prezzi si combatte con la trasparenza dell'informazione e per questo - ha precisato Coldiretti - è necessario estendere l'obbligo di indicare in etichetta la provenienza del latte a lunga conservazione (UHT). Da parte della Coldiretti sono state individuate misure d’intervento per la filiera del latte e dei prodotti lattiero- caseari per il breve ed il lungo periodo.

Nell’immediato, occorre attivare tutti i meccanismi previsti dell’organizzazione di mercato del latte per i formaggi duri italiani (Grana Padano, Parmigiano Reggiano, Fiore sardo, Pecorino, Provolone ecc.). Interventi per il contenimento dei costi e l’accesso al credito, ma anche controlli sulle importazioni di prodotti lattiero caseari e soprattutto pubblicità su internet delle ditte di destinazione delle importazioni di polvere di latte e cagliate dall’estero sono alcune delle misure che la Coldiretti chiede di attivare immediatamente. In Italia - ricorda la Coldiretti - nell’ultimo anno sono arrivati 86 milioni di quintali di latte equivalente tra polveri, cagliate, formaggi, cisterne di latte liquido o confezionato.

Per garantire la veridicità del prodotto caseario, la Coldiretti chiede anche la mappatura mediante l’utilizzo di isotopi estesa a tutto il territorio nazionale mentre sul piano commerciale è necessario intervenire con norme per agevolare le imprese agricole all’accesso nella distribuzione tradizionale e organizzata, e alla partecipazione a bandi e gare d’appalto per favorire il consumo nelle mense pubbliche di latte e derivati. Facilitare lo sviluppo delle filiere corte dei prodotti lattiero caseari, mediante la vendita diretta presso i Farmer Market, distributori automatici e altro può peraltro assicurare nuovi sbocchi di mercato più remunerativi per gli allevatori, mentre - conclude la Coldiretti -. sul piano organizzativo occorre una ridefinizione dei ruoli e delle regole dell’attività dei consorzi di tutela dei formaggi italiani. Sul piano della contrattazione, la Coldiretti sostiene la proposta per l’identificazione e definizione degli indici di riferimento nella definizione con l’industria italiana di un prezzo di base del latte alla stalla con riguardo alle caratteristiche e ai prezzi dei prodotti caseari italiani, nonché dei costi di produzione sostenuti dalle imprese di allevamento.