20 aprile 2024
Aggiornato 13:30

Domani in cda RAI niente nomine, si parla di Sky

Ancora impasse nella maggioranza su Raidue

ROMA - Niente nomine in Cda. I consiglieri della Rai, a meno di 24 ore dalla riunione che si terrà domattina alle 9, non hanno infatti ricevuto i curricula degli eventuali candidati, come prevede il regolamento. Le promozioni annunciate quindi, tra cui quelle di Raidue e del Tg2 rette ad interim rispettivamente dal direttore uscente Antonio Marano e da Mario De Scalzi, slitteranno ancora. Al settimo piano di viale Mazzini, invece, si discuterà della trattativa in corso con Sky Italia.

«E' chiaro che tutti ci aspettavamo delle nomine. Se non ci sono, vuol dire che qualche problema c'è», ammette il consigliere di amministrazione in quota Pdl Antonio Verro, che invita i colleghi a non inquadrare la questione dal punto di vista politico: «Bisogna ragionare dal punto di vista aziendale. Ogni ritardo nelle nomine strategiche rischia di arrecare un danno». I bene informati, parlano di un braccio di ferro tutto interno alla maggioranza, soprattutto per quel che riguarda la poltrona lasciata libera da Marano: nelle scorse settimane si era parlato dell'inviata del Tg1 Susanna Petruni come probabile candidata alla guida della seconda rete. Ma dopo il successo elettorale la Lega ha cominciato a reclamare più spazi, non nascondendo la delusione per l'affiancamento di altri tre vice dg a Marano. E' dunque tornato in pista, tra gli altri, il vicedirettore di Libero di fede leghista Gianluigi Paragone. Resterebbe invece al momento in pole per la direzione di Raidue l'attuale direttore del Mattino, Mario Orfeo.

Al settimo piano si discuterà invece della trattativa in corso con Sky per l'eventuale rinnovo del contratto che lega la Rai alla piattaforma satellitare. Lunedì è partita da Viale Mazzini una lettera indirizzata ai vertici italiani della tv di Murdoch: il dg Mauro Masi ha di fatto richiesto a Sky di formulare una nuova proposta, posto che quella avanzata non è stata ritenuta accettabile (50 milioni di euro all'anno per sette anni più 20 milioni per i diritti di Rai cinema). Il nodo è l'offerta free della Rai, che Sky vorrebbe includere nel pacchetto insieme al bouquet Raisat senza costi aggiuntivi.