16 aprile 2024
Aggiornato 09:00
G8 Sviluppo

Bioversity International esorta ad investire in agricoltura

Discusso il problema della povertá e dello sviluppo in tempi di crisi economica globale

LECCE - Il G8 dei Ministri dello Sviluppo e della Cooperazione ha indetto una sessione di lavoro specificamente rivolta ai rappresentanti dei Paesi Africani e delle organizzazioni internazionali. Le agenzie, e tra esse Bioversity International, hanno discusso il problema della povertà e dello sviluppo in tempi di crisi economica globale.

Tra le soluzioni concrete offerte da Bioversity International, l'aumento degli investimenti in agricoltura.

«Di fronte alla crisi globale è importante riuscire a convogliare gli aiuti laddove hanno più impatto e più possibilità di successo. Investire nella ricerca in agricoltura offre un ritorno maggiore in termini di crescita economica e riduzione della povertà di altri tipi di aiuto allo sviluppo», dice Emile Frison, direttore generale di Bioversity International. «Abbiamo bisogno di trovare e finanziare diversi strumenti per garantire la sicurezza alimentare alle popolazioni dei Paesi in via di sviluppo», aggiunge.

Queste affermazioni fanno seguito all’intervento in cui Stefano Manservisi, Direttore Generale della Cooperazione allo Sviluppo della Comunitá Europea, ha fortemente sostenuto la necessità di rimettere l’agricoltura al centro dell’agenda per lo sviluppo. Lo scorso maggio la Commissione Europea, insieme alla Banca Mondiale e alla Banca di Sviluppo Africana, hanno promesso ulteriori aiuti per lo sviluppo.

Nel corso della riunione, le indicazioni di Bioversity sono state riprese da altri partecipanti. Jacques Diouf, Direttore Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), ha esortato i donatori ad aumentare gli investimenti in agricoltura. Kanayo Nwanze, Presidente del Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (IFAD), l’agenzia delle Nazioni Unite che lotta contro la povertà rurale, ha sottolineato l’importanza di convogliare gli aiuti in Africa a beneficio dei piccoli contadini e di sostenere il Gruppo Consultivo sulla Ricerca Agricola Internazionale (CGIAR). Questo organismo, che a sua volta sostiene Bioversity International, ha come missione il coordinamento ed il supporto di 15 centri di ricerca per l’agricoltura nei paesi in via di sviluppo.

La dichiarazione finale dei Ministri, che sarà discussa al G8 di Luglio all’Aquila, riconosce dunque la centralità dell’agricoltura nei processi di sviluppo ed afferma la necessità di «politiche coerenti e basate sulla ricerca scientifica che promuovano una crescita in agricoltura equa e rispettosa dell’ambiente, e che questa venga sostenuta da maggiore cooperazione a livello locale, regionale ed internazionale».

«Questa è veramente una buona notizia», commenta Frison, «quelli di noi che lavorano quotidianamente sul campo sanno cosa è necessario per raggiungere dei risultati e il supporto che riceviamo dai governi e dalle organizzazioni nostre partner per noi è vitale».

Bioversity International ha ricordato ai Ministri come oramai siano moltissimi gli studi che provano il valore degli investimenti in agricoltura. «La crescita della produttività agricola contribuisce direttamente e indirettamente fino all’83% del PIL su un campione di 62 economie in via di sviluppo prese in esame», fa notare il dott. Frison. Raddoppiare nei prossimi cinque anni gli investimenti in questo settore, da 5 a 10 miliardi di dollari, aumenterebbe la produzione agricola e potrebbe salvare dalla povertà estrema 282 milioni di persone in Africa.

La percentuale degli aiuti allo sviluppo rivolti al settore agricolo è precipitata dal 17% nel 1980 al meno del 3% nel 2006.

Frison inoltre ha sottolineato come non esista un singolo approccio per combattere l’insicurezza alimentare. «Ottenere la sicurezza alimentare richiede la messa in opera di diversi tipi di strategie: oltre a volere raccolti più abbondanti ed un aumento della produzione, dobbiamo usare le risorse a nostra disposizione per aiutare gli agricoltori ad adattarsi agli stress dovuti al cambiamento climatico. Per ottenere ciò dobbiamo utilizzare al meglio la biodiversità agraria al servizio di un’agricoltura sostenibile e di un’alimentazione e una salute migliori» dichiara il Dott. Frison.