25 aprile 2024
Aggiornato 11:30
Carburanti

Federconsumatori: «Ci auguriamo di essere le associazioni nel mirino dell’unione petrolifera»

«Confermiamo ed aumentaremo il nostro impegno»

ROMA - Ci auguriamo che siano le nostre due associazioni quelle prese di mira dal Presidente dell’Unione Petrolifera De Vita.
Se fosse così, ce ne sentiamo onorati, vorrebbe significare che siamo attentissimi a tutto ciò che accade in un settore strategico ed importante per la nostra economia.
Ed è vero, noi vorremmo ingenerare aspettative nei consumatori per comportamenti completamente diversi da quelli che oggi caratterizzano gli operatori della filiera petrolifera.

Continuiamo a verificare una doppia velocità nell’adeguamento dei prezzi dei carburanti. Sappiamo benissimo il perché, visto che gli erogati (benzina e gasolio) sono in termini di miliardi di litri, e quindi un centesimo «smuove» risorse in più e in meno pari a 35 milioni di Euro al mese.
Inoltre, continuiamo ad insistere, e non ci piace, che vi sia un differenziale di prezzo industriale (che si riflette sul prezzo al dettaglio) tra l’Italia e i paesi europei, sempre e comunque da 3 a 5 centesimi al litro.

Terza questione è quella del rapporto di «dipendenza» della quasi totalità dei distributori da un mercato caratterizzato da un duplice canale di approvvigionamento, rete-extrarete, che registra una differenza di prezzo di 6-7 al litro e che dovrebbe essere superato una volta per tutte.
Un ulteriore aspetto da affrontare con la massima rapidità è la pervicace contrarietà messa in campo da tutti gli operatori di filiera e dal Governo stesso nel contrastare un serio processo di liberalizzazione della rete di distribuzione, aprendo la vendita alla grande distribuzione.

Per queste motivazioni continuiamo ad insistere che si potrebbe ottenere un prezzo della benzina inferiore dai 12 ai 14 centesimi in meno al litro, pari ad un risparmio di 144 Euro annui ad automobilista, solo per costi diretti. Ma invece, si vuole mantenere un sistema poco razionale, inefficiente e, quel che più è grave, speculativo.