28 agosto 2025
Aggiornato 05:00
LAVORO

Fini: «No a gabbie salariali, sì a più libertà contrattuale»

«Salari diversi per territorio disgregherebbero Paese»

ROMA - No alle gabbie salariali, proposte più volte dalla Lega, ma sì ad una maggiore libertà contrattuale «sul piano territoriale e aziendale» che favorisca la produttività dell'azienda ed un incremento del reddito dei lavoratori. Il presidente della Camera Gianfranco Fini, al convegno su «Impresa e lavoro nella Costituzione» cui partecipa a Montecitorio con la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, indica la «via da percorrere» per la riforma contrattuale.

«Personalmente non credo che il ritorno al passato di una diversificazione territoriale dei salari - afferma Fini - produrrebbe alcunchè di positivo per il Paese» e anzi «darebbe un messaggio disgregante ai territori più deboli del Paese». Meglio una «maggiore libertà contrattuale sul piano territoriale ed aziendale, che consenta alle parti sociali, fatte salve condizioni e garanzie irrinunciabili di base, di legare le retribuzioni ai livelli effettivi di produttività ed alla disponibilità di manodopera, indipendentemente dalla collocazione territoriale delle imprese».

Per Fini un «rinnovato clima di collaborazione tra capitale e lavoro dovrà favorire più moderni ed efficienti meccanismi che promuovano la produttività dell'azienda insieme con gli incentivi salariali e l'aumento del reddito a disposizione dei lavoratori».