6 maggio 2024
Aggiornato 23:30

Consumi ancora in affanno. Prezzo benzina torna a salire

Confcommercio: «segnali ripresa». Consumatori: «commercianti speculano»

ROMA - La fase più acuta della crisi per i commercianti sembra essere alle spalle, ma ancora non si vedono «segnali concreti» di una ripresa dei consumi. La domanda delle famiglie italiane resta caratterizzata da una «perdurante incertezza» e ad aprile, dopo un mese di marzo positivo, gli acquisti tornano a ridursi di poco, dello 0,4%. Confcommercio, sulla base dell'Indicatore dei consumi, mostra quindi un leggero ottimismo, immediatamente stroncato però dai consumatori che parlano di «ripresa lontana» e accusano i commercianti di continuare a speculare sui prezzi. Intanto, continua a crescere il prezzo della benzina che oggi ha sfiorato la soglia degli 1,33 euro al litro, portandosi ai massimi da ottobre 2008.

Stabile ad aprile, secondo i dati della Confcommercio, la domanda per quasi tutti i settori. Tra le eccezioni il comparto auto e moto che mostra «un arretramento rispetto ad aprile 2008», con un -0,3%. Si conferma infatti per Confcommercio la debolezza del mercato dell'auto, solo in parte attenuata dagli incentivi del governo. E ancora, dopo due mesi negativi, cresce, anche se di poco, la domanda degli italiani per il tempo libero e lo sport (cinema, spettacoli, libri, riviste, cd, giocattoli), mentre cala quella per i servizi di ristorazione. Male anche la spesa per farmaci, profumi, e prodotti per la cura della persona che segnano un -0,8%, mentre gli articoli d'abbigliamento e scarpe segnano un'inversione di tendenza, con una crescia dello 0,4% dopo un lungo periodo negativo. In flessione anche la domanda di beni e servizi per la casa (-1,5%) e per cibo e bevande (-0,7%) nonostante la ricorrenza della Pasqua.

Secondo una ricerca dell'Ufficio studi di Federalimentare, invece, sui prodotti alimentari, la crisi economica non fa così tanto paura ai consumatori: solo due italiani su dieci prevedono di ridurre la propria spesa alimentare nel corso del 2009. Il 18% degli intervistati pensa addirittura di incrementare il proprio budget per l'acquisto di cibo e bevande. Se il consumatore, facendo la spesa nella grande distribuzione, mostra di continuare ad avere fiducia soprattutto nei prodotti di marca (+7% a fine 2008), sette piccole imprese del settore alimentare su dieci guardano al 2009 con la speranza di veder confermato, e in qualche caso migliorato, il proprio fatturato.

Critiche alla Confcommercio arrivano dai consumatori che definiscono «nocivo» il facile ottimismo dei commercianti.

Federconsumatori rivendica «la necessità di manovre che aiutino il potere di acquisto delle famiglie e che imprimano una svolta all'economia attraverso la defiscalizzazione del reddito fisso, per almeno 100 euro al mese, la restituzione del fiscal drag, una manovra di riduzione dei prezzi di almeno il 20% e un assegno di disoccupazione per il precariato». Secondo il Codacons, invece, «i commercianti continuano allegramente a speculare sui prezzi, nonostante la crisi del Paese». Per questo il governo «dovrebbe introdurre i saldi liberi, le vendite sottocosto libere e l`obbligo di indicare sia il prezzo al dettaglio che quello all'ingrosso, in modo da smascherare i mascalzoni».

Il prezzo della benzina, intanto, dopo i minimi di gennaio (1,087 euro a litro) torna a risalire. Secondo l'Unione petrolifera «non c'è alcuna anomalia» ma si tratta di «un andamento in linea con quello delle quotazioni del mercato internazionale». Di diverso avviso le associazioni dei consumatori che chiedono «interventi urgenti». Solo qualche giorno fa i consumatori sollecitavano il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, ad effettuare controlli sulla doppia velocità di adeguamento dei prezzi dei carburanti e di procedere con la liberalizzazione della vendita dei carburanti aprendola alla grande distribuzione, superando il doppio binario rete-extrarete con risparmi dai 12 ai 15 centesimi al litro per la benzina.