29 marzo 2024
Aggiornato 06:30
Credito

Per i prestiti imprese italiane pagano 4 mld più delle francesi

Cgia: 2,8 mld più di tedesche e 1,4 mld in più di spagnole

MILANO - Le imprese italiane hanno pagato quattro miliardi di euro in più sugli interessi dei prestiti rispetto alle aziende francesi, 2,8 miliardi in più rispetto a quelle tedesche e 1,4 miliardi in più rispetto alle spagnole.
Sono i dati elaborati dalla Cgia di Mestre sui costi del finanziamento alle imprese fra settembre 2008, inizio della fase più acuta della crisi finanziaria, fino a marzo 2009.

La Cgia ha ipotizzato che l'esposizione bancaria delle imprese italiane registrata nel periodo preso in esame, pari a 952 miliardi di euro, sia la stessa in tutti i Paesi dell'Europa dei 15. La Cgia ha poi confrontato i costi che le imprese hanno dovuto far fronte a seguito del tasso di interesse medio applicato in ciascun Paese. «Le aziende italiane - commenta Giuseppe Bortolussi, segretario degli artigiani mestrini - hanno subito dei contraccolpi economici che non hanno eguali tra i principali competitori economici europei. A parità di impieghi erogati dalle banche nel periodo preso in considerazione, in Italia il maggior costo complessivo sostenuto dalle aziende italiane rispetto alla media Ue dei 15 è stato di 2,1 mld di euro. Ma rispetto alle imprese francesi i nostri imprenditori hanno pagato 4,1 mld di euro in più, 2,8 miliardi di euro il differenziale a nostro svantaggio rispetto a quelli tedeschi e 1,4 miliardi di euro quello registrato con i colleghi spagnoli».

Le aziende italiane sono anche penalizzate dalla minore efficienza della banche nazionali rispetto a quelle degli altri Paesi europei. In Italia le percentuali minime di spese di commissione e accessorie a carico delle piccole e medie imprese sul prestito richiesto sono tra le più elevate. Infatti, se in Italia il costo mediamente è pari al 4,8% del prestito richiesto, in Francia e Spagna dell'1% e in Germania, solo, dello 0,5%. Se, invece, si prendono come parametro di riferimento i giorni necessari per la valutazione della pratica e l'attivazione del prestito alle Pmi, l'Italia è sempre fanalino di coda tra i big dell'Ue. Infatti, se nel nostro Paese sono necessari mediamente 19 giorni, in Francia e Spagna quattro e in Germania solo due.