Una DOC per unire il territorio e dare speranza all’Abruzzo
La presentazione avverrà il 12 giugno con tre testimonial abruzzesi d'eccezione: Alda D'Eusanio, Giulio Borrelli e Adua Villa
Durante la Seconda Guerra Mondiale Tollo fu rasa al suolo e trovò, nella viticoltura, un motivo per ripartire e scongiurare l’emigrazione. Un percorso non facile, a causa anche di motivi politici che spaccarono il territorio in due schieramenti opposti. Difficoltà che, invece di abbattere gli abitanti, li resero più forti e oggi Tollo, a due mesi dal terremoto che ha sconvolto l’Abruzzo, porta un messaggio di speranza a tutta la regione.
Il 12 giugno presso l’Ex Aurum, a Pescara, verrà infatti presentata Tullum, denominazione di origine controllata in vigore dalla vendemmia 2008, destinata a diventare il simbolo di una rinascita. Tullum avrà due particolarità. Anzitutto, sarà una delle doc più piccole d’Italia, ma avrà anche un ruolo sociale, perché essa ha saputo unire un territorio creando una forte alleanza innanzitutto fra le cooperative di Tollo, una volta divise. Il progetto, infatti, ha richiesto una stretta collaborazione fra Cantina Tollo e Coltivatori Diretti di Tollo che assieme rappresentano oltre il 95% della produzione. Dopo anni di scontri alla Don Camillo e Peppone, oggi Tollo parla una stessa lingua.
La volontà di lavorare per avere una propria denominazione di origine controllata è anche spiegata dal ruolo che la viticoltura ha sempre svolto per Tollo. La vite qui si coltiva dall’epoca romana e nel Settecento i vini di Tollo erano già noti nel Regno Partenopeo per la loro qualità. Proprio la viticoltura ha dato ai tollesi motivo per ripartire dopo la guerra, scegliendo di investire sul vigneto invece che emigrare.
Per raccontare questa esperienza il 12 giugno la presentazione vedrà una testimonial di eccezione: Alda D’Eusanio, giornalista Rai tollese Doc, da sempre legata alla sua terra. La D’Eusanio diverrà, per un giorno, testimonial di Tullum perché anche lei ha vissuto la rinascita del territorio sviluppatosi soprattutto a partire dagli anni 60. Insieme ad Alda D'Eusanio il 12 giugno ci sarà un altro abruzzese Doc: il giornalista Giulio Borrelli, già direttore del TG1 ed oggi responsabile della sede Rai di New York, uomo da sempre vicino alla propria gente e alla propria terra d'origine.
Durante la conferenza stampa presso l’Ex Aurum, verranno presentati i primi vini: il Tullum bianco, il Tullum Passerina e il Tullum Pecorino. Per il Tullum Superiore, vino bianco affinato, e per le due tipologie rosse Tullum Rosso e Tullum Riserva bisognerà attendere fino al 2010. A guidare la degustazione dei vini sarà un’altra donna abruzzese: Adua Villa, noto volto Rai, sommelier della Prova del Cuoco.
«Nonostante L’Abruzzo sia stato sconvolto dal terremoto, il cui dramma lascerà ferite per lungo tempo, abbiamo deciso di presentare Tullum ora per dare un messaggio di speranza» spiega il Presidente del Consorzio Tullum Giancarlo Di Ruscio «Oggi alcuni luoghi simbolo dell’Abruzzo, primo fra tutti L’Aquila, sono stati fortemente danneggiati dal terremoto, così come la guerra con i suoi bombardamenti rase al suolo Tollo. Gli abruzzesi sono però uomini forti e, grazie alla loro capacità di reagire, oggi possiamo presentare la doc Tullum. Ci auguriamo che questa dia speranza alle aziende che sono state colpite dal terremoto. Una tragedia può essere la partenza per una vera rinascita».
Oltre ad avere una primaria importanza per la propria città, la doc Tullum darà l’opportunità a tutto l’Abruzzo di qualificare la propria immagine. Tullum è infatti una doc territoriale, creata per valorizzare le peculiarità di questo comune. L’Abruzzo sa esprimere una qualità straordinaria che merita di essere comunicata al consumatore. Una comunicazione che, secondo i promotori della doc, deve andare oltre al nome del vitigno. Spiega Di Ruscio «Ci auguriamo che Tullum inauguri una nuova epoca per la viticoltura abruzzese. La stessa Regione, d’altro canto, sta lavorando su nuove doc» . I vini Tullum saranno prodotti esclusivamente con uve della cittadina di Tollo e le singole tipologie dovranno provenire dalle specifiche zone del mappale. Anche la vinificazione dovrà essere effettuata in zona. Regole rigide, per fare capire al consumatore la vocazione di un territorio.
La potenzialità a regime della doc Tullum è di 300 ettari. Sono esclusi dal disciplinare i vigneti di fondovalle. Il posizionamento del Tullum sarà medio alto e si rivolgerà al consumatore moderno, attento alla qualità, alla sostenibilità, alla salubrità e all’eticità del vino.