Confagricoltura su G8 Energia
«Occorrono adeguate politiche di promozione e strumenti di sostegno per lo sviluppo delle energie rinnovabili»
ROMA - Accogliamo con favore l’impegno assunto in questi giorni dai ministri dell’energia per la promozione di iniziative volte alla ripresa economica ed alla lotta al cambiamento climatico. Lo afferma Confagricoltura commentando le dichiarazioni conclusive del summit del G8 Energia.
La conferma della necessità di promuovere investimenti nel settore dell’efficienza energetica, delle infrastrutture, della diversificazione del mix energetico e dell’innovazione tecnologica, quali strumenti per arrivare ad una produzione energetica sostenibile, sicura ed accessibile, in grado di affrontare le esigenze mondiali a lungo termine, è sicuramente un passo importante.
«L’aver definito una strategia condivisa per affrontare la lotta al cambiamento climatico, afferma il presidente di Confagricoltura Federico Vecchioni – permetterà di dare risposte concrete alla crisi economica mondiale ed al calo del prezzo del petrolio, che nel 2009 potrebbero far registrare una brusca riduzione degli investimenti in fonti rinnovabili (-38%) interrompendo il trend di crescita positivo degli ultimi tre anni (+ 85% al 2007)».
Sicuramente positiva – ad avviso di Confagricoltura - la decisione di creare un’Agenzia internazionale per il petrolio di cui facciano parte sia i paesi produttori sia i paesi consumatori, come pure la previsione di una Piattaforma globale per le tecnologie a basso tenore di carbonio che avrà anche il compito di valutare e identificare le esigenze di tecnologie pulite a basso contenuto di carbonio a livello nazionale ed internazionale
Lo sviluppo delle energie rinnovabili ha però bisogno di adeguate politiche di promozione e di strumenti di sostegno stabili negli anni; per tale motivo, conclude il Presidente di Confagricoltura, si auspica che la Camera possa confermare in tempi rapidi l’incentivo di 0,28 ¤/kwh per la produzione di energia elettrica da biomasse da impianti di potenza inferiore ad 1 MWe.
«Siamo convinti – afferma il presidente Vecchioni - che la produzione diffusa di energia da biomasse - in particolare l’utilizzo di sottoprodotti come gli effluenti zootecnici – e la diffusione di tecniche agronomiche che permettano di assorbire maggiori quantitativi di CO2, renderanno sempre più determinante il ruolo del settore agricolo ai fini del raggiungimento degli obiettivi di Kyoto e dell’autosufficienza energetica del nostro Paese».