24 aprile 2024
Aggiornato 00:00

Sciopero di un mezzo pubblico

Il caso Ataf a Firenze: perchè contro gli utenti?

FIRENZE - Stamane 25 maggio in un autobus del servizio pubblico locale (Ataf) che dalla periferia sud portava i passeggeri verso il centro di Firenze, in tanti mugugnavano contro l'autista perché il mezzo era in forte ritardo e alcuni, nel classico spirito fiorentino della vita, preannunciavano applausi all'autista quando il mezzo sarebbe giunto al capolinea. L'autista, esterrefatto, ad una fermata si è girato verso queste persone ed ha chiesto loro se stavano dicendo sul serio, ché era evidente che non era lui il colpevole del ritardo ma la pessima logistica stradale e il traffico.

Spontaneamente vien da dar ragione a questo autista, ma come dar torto ai passeggeri che si lamentavano contro di lui così come se la prendono, per esempio, con l'addetto allo sportello dell'Agenzia delle Entrate per le code estenuanti e non, almeno in quel momento, col ministro Giulio Tremonti? E' evidente che l'interlocutore dell'utente è chi in quel momento sta erogando il servizio in modo anomalo, rappresentante a tutti gli effetti del suo datore di lavoro.

Ma per l'Ataf fiorentina (e non solo) la situazione è anche peggiore, per cui se passeggeri inferociti dovessero malmenare un giorno un autista, non ci sarà da stupirsi più di tanto.

Vediamo perché.
I sindacati hanno annunciato uno sciopero di 24 ore per i mezzi pubblici dell'Ataf. Il prossimo giovedì 28 maggio, a parte alcune ore in cui però l'azienda di trasporto locale non garantisce regolarità, la città di Firenze sarà bloccata nella morsa del traffico privato e buona parte dell'economia cittadina ne risentirà in modo pesante.
Una domanda: perché l'autista dell'autobus di stamane, che non si ritiene responsabile del ritardo del mezzo da lui condotto, per rivendicare i propri diritti, oltre a creare problemi alla sua azienda, deve crearne anche agli utenti del servizio di trasporto pubblico locale e alla città tutta? E' evidente che il metodo dello sciopero con il blocco del servizio ha le vittime maggiori tra coloro che possono solo subire le decisioni altrui, gli utenti. Perché gli autisti dell'Ataf non usano altri metodi per rivendicare i propri diritti nei confronti dell'azienda? Perché, per esempio, non tappezzano gli autobus con cartelli in cui spiegano la loro azione agli utenti, chiedendo firme di solidarietà contro l'azienda? Perché non occupano gli uffici della direzione dell'azienda? Perché non fanno uno sciopero della fame a rotazione, senza far sì che chi indebolito sia alla guida di un mezzo? Ci sarebbero tanti metodi e credo che abbiamo reso bene il concetto di quali sono e co me possono essere applicati, e sarebbero tutti mezzi che provocherebbero la simpatia degli utenti e comunque un danno per l'azienda. Perché non usarli e far cascare il peso delle proprie rivendicazioni sull'utente suddito?
Dopo lo sciopero del 28 maggio ci sarà ancora qualche autista che si stupirà del perché gli utenti chiedono conto a lui del ritardo del mezzo che conduce?

Associazione per i diritti degli utenti e consumatori